L’attività enoturistica ed oleoturistica consente di tutelare e valorizzare maggiormente le imprese della filiera, una risorsa che già da alcuni anni rappresenta un elemento che dà impulso a un settore produttivo, allo sviluppo del territorio culturale e paesaggistico che offre nuove opportunità di reddito aggiuntivo al settore primario. Per abbrivio un ulteriore strumento per rafforzare sul mercato le aziende del vino e dell’olio, creando un link tra le produzioni agroalimentari di qualità e le eccellenze turistiche italiane.

La definizione dei due termini è codificata per legge: - per enoturismo si intendono tutte le attività di conoscenza del vino espletate nel luogo di produzione, le visite nei luoghi di coltura, di produzione o di esposizione degli strumenti utili alla coltivazione della vite, la degustazione e la commercializzazione delle produzioni vinicole aziendali, anche in abbinamento ad alimenti, le iniziative; - con il termine oleoturismo si intendono tutte le attività di conoscenza dell'olio d'oliva espletate nel luogo di produzione, le visite nei luoghi di coltura, di produzione o di esposizione degli strumenti utili alla coltivazione dell'ulivo, la degustazione e la commercializzazione delle produzioni aziendali dell’olio d’oliva, anche in abbinamento ad alimenti, le iniziative a carattere didattico e ricreativo nell'ambito dei luoghi di coltivazione e produzione.

L’enoturismo un fenomeno che nasce in Italia circa venticinque anni fa grazie soprattutto al lavoro di promozione svolto da alcune associazioni, in particolare da: Città del vino (1987), Movimento del Turismo del Vino (1993), rappresenta una forte entrata per il bilancio italiano 2023 quantificabile intorno a 2,5 miliardi di euro. Secondo le stime saranno 10 milioni i vacanzieri che pernotteranno fuori casa “grazie al vino”, di cui 3 milioni saranno stranieri, francesi, tedeschi, inglesi, americani ecc., chiedono di essere coinvolti nelle settimane della vendemmia, momento importantissimo dell’annata agraria.

Gli obiettivi principali del Movimento Turismo dell'Olio sono la promozione degli straordinari territori olivicoli italiani e la valorizzazione della cultura dell'olio extravergine d'oliva italiano, che significa fare sistema per promuovere le eccellenze agroalimentari con la certezza che il turismo legato alle terre dell`olio EVO, rappresenti un fiore all'occhiello del made in Italy e dunque un volano strategico per l'economia italiana, che possiede un patrimonio olivicolo unico al mondo per varietà e fascino paesaggistico.

L’ulivo rappresenta un brand dell’agricoltura italiana di qualità, per numero di oli EVO e olive da tavola certificate DOP e IGP volano di ricchezza storica, sociale, alimentare, viste le proprietà nutrizionali e nutraceutiche dell’olio extravergine di oliva, ed economica, visto che le esportazioni, secondo i dati Istat hanno toccato gli 1,2 miliardi di euro.

La Bella Italia è attraversata interamente da una rete di itinerari turistici ideati a favorire e tutelare il Paese dove vengono prodotti agroalimentari di qualità, le cosiddette Strade del Vino e dell’Olio, disciplinate dalla legge quadro n. 268 del 27/07/99 che garantisce la qualità dell'offerta, con un viaggio attraverso terre magnifiche, ricche di arte, storia e natura, dove potrai conoscere tante delle eccellenze della cultura oleo-vinicola, lungo le stesse si trovano non solo materiale informativo, ma anche cantine e frantoi, antichissimi, per osservare da vicino la produzione dei pregiati vini e oli italiani. Si avrà l’opportunità di scoprire le usanze enogastronomiche di ogni regione, ma soprattutto di persone che voglio condividere un amore profondo e conoscenze da lasciare in eredità ai posteri.

Le Strade dell’Olio italiane sono circa 40 (per esempio Brisighella, Cilento, Colline di Romagna, Colline Pontine ecc.), mentre le Strade del Vino italiane sono circa 150, tra le Regioni più apprezzate la Toscana, il Lazio, il Veneto, la Campania, Puglia, Sicilia.

In chiusura si evidenzia che gli enoturisti spendono in media circa 85 € se escursionisti senza pernottamento in loco e circa 160 € al giorno se turisti con pernottamento in loco, la Toscana è la regione italiana più attrattiva in questo campo con il 50% degli enoturisti e gli stessi sono molto interessati al turismo dell’olio, ed è nata la collaborazione tra Associazione Nazionale delle “Città del Vino” e le “Città dell’Olio”.