La decisione più coraggiosa che puoi prendere ogni giorno
è quella di essere di buon umore.

(Voltaire)

Quando si è alla vigilia di un nuovo anno, il desiderio di cambiamento è fortissimo. Abbiamo fame e sete di pace, serenità e abbondanza: mille aspettative si mescolano a inconfessabili paure e la voglia di gettare via tutto quello che ci ha fatto soffrire finora o che sopportiamo a malapena. Come se, si potesse magicamente interrompere, grazie ad un qualche misterioso quanto efficace ribaltamento, il ripetersi di eventi soltanto in apparenza diversi. Spesso si ha la sensazione che nonostante l’impegno e gli sforzi profusi, le situazioni si ripetano come se seguissero un copione mai scritto e tuttavia impossibile da evitare.

Le relazioni continuano a farci soffrire perché le persone ci deludono sempre, il lavoro è fonte di frustrazione e, per questo, ogni mattina, vorremmo vivere una realtà diversa e perché no? cambiare tutto in un momento.

Lo sport, l’attività fisica o le diete sembrano una ripetizione infinita di sforzi e tentativi mal riusciti che portano a poco o nulla. Continuiamo a non piacerci, vorremmo apparire diversi, migliori, più in forma. Le diete falliscono, lo sport affatica e ci fa sentire avviliti per gli scarsi risultati rispetto alla fatica quotidiana del volerci mantenere in forma ad ogni costo. Il lavoro ci rende frustrati e insoddisfatti perché ci sentiamo poco apprezzati, remunerati, valorizzati.

Per non parlare delle relazioni e della famiglia. Fonte di pensieri e preoccupazioni, i figli sono spesso caricati di aspettative eccessive che poco hanno a che fare con la loro realtà. Le difficoltà, talvolta, risiedono nell’idea snaturata o irrealistica di quello che significa essere genitori.

I nostri genitori, quelli che ci hanno cresciuto, sembrano, a loro volta, rappresentare la causa di ogni cruccio, problema e atteggiamento disfunzionale: siamo abituati ad attribuire ai loro comportamenti, durante i nostri anni giovanili, la responsabilità di ogni fallimento.

Il partner difficilmente si dimostra all’altezza delle situazioni della vita: vorresti comportamenti differenti e maggiori attenzioni. Tuttavia, spesso, presti poca attenzione alle sue parole o necessità senza avere la minima idea di cosa, lei o lui, desidera veramente. Impegnarsi per trovare spazi e momenti tranquilli per parlare in santa pace sembra tempo sprecato: preferiamo correre dietro alle incombenze quotidiane, al desiderio di comprare sempre nuove cose e ai messaggi che ti inondano sullo smartphone.

Se una di queste cose (o tutte quante) ti risuona come famigliare, credo sia necessario fare qualche riflessione che possa aiutare a fare un po’ di chiarezza.

Consentimi di fare un salto nel passato e citare, in questa occasione, Madame du Chatelet, che, nel suo discorso sulla felicità, afferma:

«Si deve decidere bene ciò che si vuol essere e ciò che si vuol fare, ma questa chiarezza purtroppo manca a tantissime persone. È la condizione primaria per essere felici. Senza chiarezza si naviga eternamente in un mare di incertezze e si finisce col distruggere al mattino ciò che si è fatto la sera, cioè si passa la vita a fare errori, a ripararli e a pentirsene».

Se non lo sapessi, forse ti sorprenderà sapere che la du Chatelet (1706-1749) è stata una nobildonna del Settecento, eccezionale per talento intellettuale e personalità, che condusse la sua vita senza sottomettersi ai pregiudizi della sua epoca. Leggendo le sue riflessioni, mi sono ancor più convinta dell’importanza che riveste l’individuare alcuni concetti chiari, ai quali ispirare le proprie azioni e la propria vita.

In un’epoca come la nostra, nella quale siamo sballottati fra mille informazioni e interazioni che ci allontanano sempre di più da noi stessi e dal nostro vero sentire, i suoi consigli sembrano quanto mai attuali.

Devo ammettere che ogni manuale o scritto contenente un elenco di consigli per essere felici mi ha sempre lasciato dubbiosa e perplessa, a volte indispettita. Dare consigli su come raggiungere la felicità appare un atteggiamento piuttosto presuntuoso e arrogante.

Come può un altro essere umano, per quanto saggio e gravido di esperienza, aiutarmi a trovare la chiave della felicità se, io stessa sono incapace di realizzare una vita felice, seguendo i miei desideri profondi?

Chi potrebbe essere così geniale o presuntuoso da fornirmi la ricetta della beatitudine se, dopo tanti anni, continuo a incontrare le stesse difficoltà e problemi?

Tuttavia, considerando che il frastuono di opinioni, pensieri e congetture che ci circonda lascia tutti disorientati e confusi, per porre un argine al disordine e al caos, ho deciso di lasciarmi sedurre dalle parole della nobildonna settecentesca che esorta a prevenire le riflessioni tardive ovvero, quando ormai l’età e gli impedimenti che ci siamo autoimposti diventano ostacoli insuperabili. Chi ha tempo non aspetti tempo!

Ho, dunque, afferrato carta e penna e ho iniziato a individuare gli elementi che, nel corso degli anni, ho scoperto essere veri e, di conseguenza utili e ora sono pronta a condividerli con te in questo articolo. Allo stesso modo, la mia ricerca personale mi ha consentito di individuare pesantezze e zavorre inutili e, un passo alla volta, nel tempo, mi ha permesso di abbandonarle e sentirmi più leggera e raccontare così, nei miei libri, la mia esperienza.

Primo passo: fare chiarezza

Se vuoi una cosa ed anche il suo contrario difficilmente approderai ad una sensazione di soddisfazione e appagamento. Così a questo punto tocca a te! Prendi carta e penna e inizia a scrivere quello che desideri veramente. Forse i tuoi desideri usciranno dalla penna come un fiume in piena. Oppure farai fatica a formulare anche soltanto poche e scarne frasi che riescano ad esprimere quello che vuoi veramente. Le persone conoscono bene quello che non vogliono o che non sopportano mentre hanno poca chiarezza su quello che desiderano e amano davvero.

Una volta annotato il primo elenco di cose o situazioni che vorresti vivere, lascia decantare il tuo scritto. Il giorno dopo, riprendi in mano il foglio: potresti aver voglia di aggiungere cose, ancora e ancora, riempiendo pagine e pagine. Prova a lasciare il foglio in un cassetto, per un paio di giorni o una settimana: al termine del periodo che ti sei dato (massimo dieci giorni) rileggilo con calma. Potresti scoprire che nemmeno ricordi esattamente cosa hai scritto.

Se qualcuno ti chiedesse: «Quali desideri vuoi realizzare?» come la bimba di una famosa pubblicità di dolci, potresti voler rispondere, in modo disarmante, «Tutti!».

Quando sei incapace di fare le scelte, come la bimbetta della pubblicità, sarai condannato ad essere sempre insoddisfatto semplicemente perché non hai chiarezza su quello che desideri veramente.

Secondo passo: imparare a scegliere

Sai distinguere fra i mille ghiribizzi e capricci che ti passano per la testa e le cose per te importanti? Sai dare loro una priorità? Hai mai fatto un elenco di valori a cui ispirare la tua vita?

La chiave del successo per realizzare un vero cambiamento risiede proprio nella continuità della ricerca del benessere fisico e psicologico con serena determinazione, costante impegno e voglia di accettare perfino i propri insuccessi e le proprie debolezze con un sorriso e una certa quantità di autoironia. Talvolta la soluzione risiede nella misura dell’energia e dell’impegno personali profusi, senza troppo attaccamento al risultato e nella costante volontà di mettersi in gioco e di volersi bene veramente.

Potrebbe sembrare una ricetta semplice da praticare; tuttavia sono proprio le cose semplici le più difficili da mettere in pratica.

Terzo passo: trasformarsi dentro

Una volta che hai fatto chiarezza sulla direzione che vuoi prendere e hai operato le scelte fra i mille desideri che invadono la tua mente e la guidano come in un caotico oceano di desiderata, talvolta in conflitto fra loro simili a onde di un mare in tempesta, riprendi in mano il tuo foglio e rileggilo. Quindi impegnati per 10 minuti al giorno, per i prossimi 10 giorni, ad ascoltare ed osservare i tuoi pensieri.

Potresti forse sentire la necessità di prendere nota di qualche pensiero che risulta maggiormente ricorrente o molesto.

È un pensiero positivo e pieno di fiducia o carico di giudizi e di critiche?

Ti stai assumendo la responsabilità delle scelte operate fino ad oggi o vorresti scaricare la responsabilità su altri che vivono intorno a te o sugli eventi del passato?

Ti stai concentrando su quello che hai ricevuto dalla vita o stai recriminando su ciò che ti è mancato o che ti è stato tolto?

Potrebbe essere un compito arduo. O forse trascorsi i primi 10 giorni potresti sentire la voglia di continuare per tutto il mese e forse per quello successivo, fino a diventare una nuova abitudine di cui non puoi fare a meno.

Essere attenti ai propri stati d’animo è l’unica strada per trasformarli. Gentilezza, gratitudine e generosità sono atteggiamenti fondamentali che ci guidano nel cammino verso l’essenziale che è l’anticamera della felicità.

La protagonista del mio libro Decluttering, Giovanna, scrive nel suo diario: «I moti della nostra anima si rispecchiano negli eventi della nostra vita e, come magneti, pensieri, emozioni e sentimenti attirano le situazioni del nostro vivere per raccontarci o spiegarci qualcosa di noi».

Porre attenzione ai tuoi pensieri e ai tuoi sentimenti verso gli altri, il mondo e te stesso è il terzo passo per operare un vero cambiamento. Soltanto quando ti trasformi dentro potrai farti trasportare dal piano delle lamentele alla gratitudine per le cose ricevute, dalle recriminazioni e dalle critiche alla gentilezza verso te stesso e chi è vicino a te, dal volere indiscriminato sempre di più dalla vita, alla comprensione che soltanto la generosità ti fa percepire l’abbondanza e la pienezza del sentirsi soddisfatti per quello che hai.

Ti sembra difficile? Dipende da te e da quanto vuoi veramente trasformare la tua vita.

A partire da domani, dal nuovo anno che inizia e da ogni giorno successivo, sappi che può diventare un giorno completamente nuovo e diverso.

Perché come dice Walt Disney: «L’unico modo per iniziare è smettere di parlare e incominciare a fare».

Concludo con le parole di Henry Ford: «Niente è così difficile se lo si divide in tanti piccoli pezzettini».

Davanti a te c’è un nuovo anno, già diviso, per convenzione, in 365 giorni (o meglio 366 nel 2024!) che potranno essere testimoni della tua inaspettata e profonda trasformazione.