Si è detto che “se Salieri non ha ucciso Mozart, Puškin ha ucciso Salieri”, e non a torto. Il grande poeta russo ha infatti portato ai più alti livelli artistici nella “piccola tragedia” intitolata Mozart e Salieri la diceria secondo la quale il compositore italiano avrebbe, per invidia, avvelenato il genio di Salisburgo. Questa vicenda avrebbe in seguito ispirato a Peter Shaffer la pièce Amadeus, dalla quale il regista Miloš Forman ha poi tratto il noto e blasonato film.

In realtà Puškin si basò su un rumor messo in giro da Wolfgang Amadeus Mozart in persona: Infatti, in realtà, la questione andrebbe ribaltata: Salieri non ebbe alcun complesso verso Mozart. Era casomai il contrario, visto che tra i due ad avere posti e stipendi migliori era l'italiano. Leopold Mozart, padre di Amadeus, arrivò ad accusare Salieri di aver mosso la sua claque per far cadere la prima delle Nozze di Figaro, cosa impossibile, dato che all'epoca Salieri si trovava in Francia per la messa in scena della sua opera Les Horaces.

Salieri fu accusato da Mozart di plagio e addirittura di aver attentato alla sua vita dopo che l’italiano gli fu preferito nel ruolo di insegnante della principessa del Württemberg. Salieri era un insegnante stimato, e a ragione: fu il maestro del grande Beethoven. Ma già quando Salieri era ancora in vita cominciò a girare la calunnia e, come scrisse più tardi Gioachino Rossini, la calunnia è un venticello. E questo venticello distrusse la salute mentale del povero Salieri. Di questo tracollo fu testimone proprio l’allievo più famoso di Salieri, Ludwig van Beethoven.

Ecco cosa scrive un musicologo a tal proposito: “Pur nel suo isolamento Beethoven si interessa a tutto, è informato di tutto. Tra i personaggi di questa cronaca quotidiana registrata nei Quaderni si incontra Salieri, che fu per qualche tempo maestro di Beethoven, ma che non gode alcuna simpatia nella sua cerchia. [...] Schindler si fa portavoce delle calunniose dicerie che correvano su di lui a Vienna. «Salieri sta di nuovo malissimo. È completamente abbattuto. Delira sempre [dicendo] che egli è colpevole della morte di Mozart e che gli ha dato il veleno». Beethoven deve mostrarsi incredulo se Schindler ribatte: «è la verità, poiché egli vuole confessarsene; così tutto si paga». E il nipote Karl di rincalzo: «Ora si dice apertamente che Salieri sia l'assassino di Mozart» (Luigi Magnani, Beethoven nei suoi quaderni di conversazione, p. 167).

Oramai però Puškin aveva dato origine alla “leggenda nera” del povero Salieri. Una leggenda che fu ripresa anche da un grande musicista russo come Nikolaj Rimskij-Korsakov nell’opera “Mozart e Salieri”, che vide anche il contributo di Sergej Rachmaninov, il quale, la sera della prima avvenuta il 18 novembre 1898, eseguì delle variazioni sui temi della musica mozartiana.

È vero che le cause della morte di Mozart restano abbastanza avvolte nel mistero. Morì di febbre a soli 35 anni, e sono state fatte moltissime ipotesi sul decesso del grande compositore salisburghese. Chi ha parlato di una malattia cronica, chi di un evento acuto favorito anche dalla situazione di estrema indigenza di Amadeus, chi non esclude l’avvelenamento, ma da parte di un marito geloso. Oramai la memoria di Antonio Salieri, che sta finalmente ottenendo anche i giusti riconoscimenti per i suoi meriti musicali, è stata ampiamente riscattata.

Ma il “danno” causato da Puškin ha comunque lasciato tracce profonde se si pensa che il film Amadeus, ha ottenuto ben otto premi Oscar. Il nome di Salieri, volente o nolente, è rimasto indissolubilmente intrecciato con quello di Mozart. E se è riuscito comunque ad essere “scagionato”, il pur rivalutato Salieri è ancora schiacciato dal peso enorme del genio del suo contraltare.