Un articolo pubblicato sulla rivista Science Advances riporta i risultati di uno studio sulle microplastiche e sui problemi che i ricercatori possono incontrare quando cercano di usarle per cercare di segnare l'inizio dell'Antropocene. Un team di ricercatori ha prelevato campioni di microplastiche in sedimenti raccolti in tre laghi in Lettonia: Seksu, Pinku e Usmas. Hanno trovato 14 tipi diversi di plastica nei tre laghi ma hanno anche scoperto che frammenti erano discesi in strati di sedimenti molto più vecchi, perfino oltre 200 anni. Ciò significa che può essere impossibile usare microplastiche per marcare l'inizio dell'Antropocene e mostra in modo preoccupante come frammenti di plastica possano diventare pervasivi nell'ambiente, contaminando strati di terra o di fondali lacustri o marini che si sono formati molto prima dell'invenzione dei materiali plastici.

Molti scienziati hanno proposto l'Antropocene come nuova era geologica in cui il territorio viene alterato direttamente dall'azione umana. Il suo inizio è dibattuto perché tra le altre cose dipende dalla sua definizione precisa. La plastica è uno dei prodotti umani che sempre più è diffuso anche tra i rifiuti e la sua frammentazione in pezzi che possono essere anche microscopici è un problema crescente.

A causa di questa diffusione della plastica, alcuni scienziati hanno considerato l'inizio della diffusione della plastica negli anni '50 come il marcatore dell'inizio dell'Antropocene. Di conseguenza, hanno cominciato a cercare microplastiche in vari ambienti come marcatore dell'inizio dell'impatto umano sul territorio. Tuttavia, questo nuovo studio mostra come la presenza di microplastiche possa essere un marcatore inaffidabile.

Questo studio è basato sulla raccolta di campioni in sedimenti prelevati nei laghi Seksu, Pinku e Usmas in Lettonia. Come ci si aspettava, gli strati superiori dei sedimenti di questi tre laghi contengono tutti microplastiche. Ben 14 tipi diversi di plastica sono stati trovati nei vari sedimenti. Ci sono ad esempio il tipo di nylon conosciuto come poliammide, il polietilene usato comunemente negli imballaggi, il poliuretano usato per l'isolamento termico e l'acetato di polivinile presente in certe colle.

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Tuttavia, particelle di microplastiche sono state scoperte anche in sedimenti più profondi di quei laghi che si sono formati molto prima degli anni '50, i più vecchi risalenti addirittura a oltre 200 anni fa. Tecniche ben collaudate e affidabili sono state utilizzate per la datazione dei sedimenti proprio per ottenere risultati precisi e affidabili. Gli strati più antichi in cui sono state trovate tracce di microplastiche sono stati datati all'inizio del 1700.

Ci sono diversi meccanismi che possono portare le microplastiche a scendere a livelli più profondi nei sedimenti. La facilità con cui ciò avviene suggerisce che diversi meccanismi siano in atto. Ulteriori indagini potranno accertare con esattezza come avvenga questa diffusione. La questione non è più ristretta a una datazione dell'inizio dell'Antropocene ma riguarda anche il problema più ampio dell'inquinamento generato dalle microplastiche.

Negli ultimi anni, varie ricerche scientifiche hanno mostrato come la plastica, con dimensioni molto variabili dagli oggetti più o meno interi ai frammenti microscopici, abbia ormai invaso anche le aree più remote della Terra. La pervasività delle microplastiche è preoccupante pensando a come si stia diffondendo nella catena alimentare, con la conseguenza che sempre di più c'è il dubbio che ne ingeriamo frammenti con cibi e bevande.

Lo scopo di questo studio era trovare informazioni sull'inizio dell'Antropocene e i risultati mostrano quanto le rilevazioni della presenza di plastica possano essere ingannevoli. Uno studio che ha un interesse scientifico ha offerto informazioni che possono essere utili anche da un punto di vista pratico nello studio della pervasività delle microplastiche suggerendo alcuni meccanismi per la loro diffusione. Ci stiamo rendendo conto di questo fenomeno preoccupante quando è decisamente troppo tardi dato che una gestione razionale della plastica doveva essere iniziata decenni fa. Ora tutte le informazioni che vengono raccolte possono essere utili per cercare di rimediare ai danni.