Attualmente presente in numerosi musei e collezioni di tutto il mondo, Mimmo Rotella fu uno dei primi artisti, negli anni ’50, a stravolgere il linguaggio dell’arte, impiegando materiali provenienti dai paesaggi urbani, in particolar modo utilizzando manifesti pubblicitari, che recuperava e stravolgeva, strappandoli.

È stato il solo artista italiano ad aderire al movimento dei Nouveaux Réalistes, anche se non ne ha mai firmato il manifesto. Pierre Restany, che l'aveva incontrato a Roma nel 1958, lo ha definito “colui che fa cambiare l'aspetto dei muri delle nostre città” Pierre Restany distinse sempre l'artista italiano dai suoi ontemporanei Raymond Hains, Jacques Villeglé e François Dufrêne, per le sue composizioni che esprimevano maggiore spontaneità.

Fedele all’impostazione museale delle sue mostre, Tornabuoni Art organizza la più grande retrospettiva sull'artista che sia mai stata realizzata da una galleria francese, presentando una cinquantina di opere, la maggior parte delle quali appartengono al periodo d'oro dell'artista, il periodo più raro che va dal 1954 al 1964.

Un avaguardista assoluto
Mimmo Rotella è un avanguardista assoluto: nel 1949, alla ricerca di un alternativo modo di espressione, inventa dapprima una poesia fonetica e poi una serie di suoni e parole prive di significato, che lui stesso definisce “linguaggio epistaltico”.

Durante un soggiorno di formazione negli Stati Uniti conosce Rauschenberg, Cy Twombly, Pollock e Kline. A Roma nel 1960 incontra De Kooning e Rothko. Nel 1953 attraversa una crisi artistica profonda durante la quale interrompe la produzione pittorica, concludendo che ormai “non ci sia più niente di nuovo da fare nell'arte”.

Nel 1954 ha improvvisamente quella che lui stesso definisce “illuminazione zen”: la scoperta del manifesto pubblicitario come mezzo d'espressione. A partire da questo momento inventa e perfeziona il gesto artistico al quale rimarrà fedele per tutta la sua vita: gli strappi. Praticando il doppio décollage (il manifesto dapprima staccato dal muro e poi strappato in laboratorio), Mimmo Rotella recupera le immagini della strada per elevarle allo status di opere d'arte. Nel 1958, con la serie “Cinecittà”, lavora sui manifesti cinematografici, rielaborando visi e figure dei grandì  attori del cinema.

La sua opera è riconosciuta ufficialmente dal premio Graziano nel 1956, e dal premio Battistoni e dell'Istruzione Pubblica nel 1957. Nel 1962 espone la prima volta alla Galerie J, fondata da Pierre Restany e Jeannine de Goldschmidt, centro dell'attività dei Nouveaux Realistes. Partecipa alla Biennale di Venezia nel 1964. La maggior parte delle opere esposte da Tornabuoni Art fanno parte di questo fervido periodo creativo.

MEC-ART, frottage, effaçage, blanks e sovrapittura
Mentre la stampa si interessava al fenomeno dell' “affichisme”, Mimmo Rotella si trasferisce a Parigi ed elabora una nuova corrente artistica che sarà in seguito denominata Mec-­‐art (1965). Nel trasferire delle immagini al negativo su tela emulsionata, si diverte a sovrapporre e inserire delle immagini pubblicitarie, invertendo così la tecnica utilizzata precedentemente. Esegue anche degli interventi su pagine pubblicitarie delle riviste utilizzando dei solventi che ne riducano la leggibilità, (“Frottage”) o le facciano quasi scomparire (”Effaçage”).

Graffitismo prima della scrittura
Di ritorno a Milano nel 1980 concepisce la serie dei « Blanks », manifesti pubblicitari cancellati e ricoperti da fogli bianchi come se fossero delle pubblicità delineate.
Successivamente inventa la “sovrapittura”, una sorta di graffitismo nel quale traccia dei segni, dei messaggi d’amore o degli scritti sui manifesti strappati e incollati su tela. Nel 1990 Mimmo Rotella partecipa presso il Centre Pompidou a Parigi all’esposizione “Art e Pub” e al MOMA di New York all’esposizione « High and Low ». É invitato al museo Guggenheim di New York nel 1994 per « Italian Metamorphosis 1943-­‐1968 », poi nuovamente al Centre Pompidou per « Face l’Histoire » e al museo delle Arti Contemporanee di Los Angeles in occasione dell’esposizione “Halls of Mirrors”.

Vernissage:
giovedì 29 marzo 2012

Tornabuoni Art
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