Vertice assoluto della grafica del Novecento, il Miserere di Georges Rouault (Parigi 1871-1958), definito il più grande interprete dell’arte sacra del Novecento, è il protagonista della mostra ospitata, dal 17 marzo al 16 aprile 2015, alla Galleria Bellinzona di Milano.

L’esposizione presenta l’intero ciclo dell’opera realizzata tra il 1914 e il 1927, composta da 58 tavole, suddivise in due temi, religioso e profano. Il primo è legato alla vicenda del Cristo sofferente e l'altro dedicato alla vicenda umana, al pellegrinaggio di dolore sulla terra, reso ancora più tragico dalla guerra.

Georges Rouault, con una sensibilità conosciuta da ben pochi autori a lui contemporanei, rappresenta l'uomo - sia esso un clown, un giudice, un contadino, una donna dell’alta borghesia, una prostituta - ponendolo isolato al centro della scena terrena, prostrato, schernito e addolorato.

Il peso della condizione umana, il senso della morte, le ansie e le paure generate dalla guerra, la condanna di una nascente società borghese, insensibile, cinica e indifferente alle condizioni di emarginazione delle fasce più deboli, sono i temi ricorrenti che si trovano all’interno della suite. Il riscatto dell’umanità offesa si esprime solo nel sacrificio di Cristo, che rappresenta il punto da cui ripartire alla rifondazione dei valori umani.

La mostra è accompagnata da una testimonianza di Stefano Zorzi, importante collezionista d’arte, che racconta il proprio incontro con il Miserere, e descrive la gioia del possesso e la quotidianità di una convivenza con questo capolavoro.