Gli spazi dell’ex edificio industriale TE.COM, specializzato in tecnologia per componenti, sono stati convertiti e adibiti a spazi espositivi per l’arte contemporanea sotto il nome di Hangar Rosso Tiepido per volontà del proprietario imprenditore Tiziano Del Vacchio, che per questa occasione ha invitato nove artisti a riflettere sulla situazione attuale, complessa e pluriforme dell’industria modenese.

Gli spazi dell’hangar ospiteranno dal 20 maggio al 30 giugno la collettiva “di-versi, ingranare” a cura di Federica Fiumelli, un dialogo tra nove artisti contemporanei: Roberto Dapoto, Alessandra Gellini, Mauro Verasani, Sabrina Bastai, Monica Camaggi, Oreste Baccolini, Danilo Busia, Paolo Buzzi e Leonardo Greco. L’inaugurazione della mostra il 20 Maggio, alle ore 17.00 avverrà con la presenza del proprietario dell’hangar industriale e presidente dell’associazione culturale Rosso Tiepido, Tiziano Del Vacchio, gli artisti e la curatrice dell’esposizione, con la volontà di celebrare con questo progetto un’apertura degli spazi industriali modenesi ad un’indagine contemporanea, artistica e culturale.

di-versi, ingranare significa ingranare, far funzionare, collidere, incastrare, diversi, differenti versi, elementi, visioni, pensieri, azioni. La produzione industriale come quella artistica e culturale ha bisogno di molteplici elementi per poter funzionare, per poter innescare modalità processuali produttive.
La forza di produzione risiede nella coralità di movimento e azione, ed è proprio su questa pluralità che il progetto espositivo di-versi ingranare verte.

di-versi, ingranare propone così differenti modi di guardare al macrocosmo plurimo dell’industria, con la curiosità di chi ha sete di sapere come e dove e perché un tal oggetto viene prodotto.
di-versi, ingranare subisce il fascino dell’ingranaggio, dell’emblema microscopico in grado di mettere in moto meccanismi complessi, esplorando così il dettaglio nascosto dietro la vita silenziosa e mai scontata degli oggetti.

di-versi, ingranare si sofferma sulle mani stanche a lavoro, sulle divise consunte, sulle forme e gli effetti dei materiali, sui meccanismi incessanti di produzione, sui ritmi, sui movimenti, sulle architetture e sui paesaggi che accolgono gli agglomerati industriali, scovando così un’interruzione, una brevità poetica, una visione.

Come si evince dal testo critico, “di-versi ingranare” vuole essere una messa in relazione tra sensibilità artistiche differenti, legate l’una all’altra dall’attenzione per la storia dell’industria modenese, e per la riflessione e attenta analisi sulla totalità del processo industriale (i suoi attori, le sue dinamiche), troppo spesso invisibile.

I nove artisti infatti, tramite diversi medium espressivi, prevalentemente: fotografia, installazione, video, scultura e disegno si sono confrontati con diverse realtà industriali modenesi dopo diversi mesi di studio e osservazione in loco. Tra le opere proposte l’attenzione si è posata sui più differenti aspetti, da quello più intimista proprio della vita negli uffici amministrativi, al ruolo degli operai, alla forma dei materiali e al loro processo, alla funzione degli apparecchi meccanici specifici, ai luoghi limitrofi caratterizzati dai profili urbani, industriali e naturali. È prevista, per la giornata di finissage, 30 giugno, la presentazione del catalogo.