Galleria Fumagalli presenta Dystopia, la prima personale della coppia di artisti francesi Anne e Patrick Poirier, nel suo spazio espositivo di Via Bonaventura Cavalieri 6 a Milano. La mostra è accompagnata da una monografia che documenta i cinquant’anni di pratica artistica della coppia, pubblicata dalle Éditions Flammarion col sostegno della Maison Européenne de la Photographie, della Galerie Mitterand e della Galleria Fumagalli.

Dal 1967 Anne e Patrick Poirier lavorano in coppia come artisti viaggiatori, agrimensori di siti e scopritori di civiltà arcaiche, religioni e culture. Abbracciando con un approccio artistico le scienze umane e sulla scia degli insegnamenti di Claude Lévi-Strauss, durante le loro esplorazioni raccolgono materiali d’archivio utili alla comprensione dell’organizzazione e della scomparsa di società antiche. La loro pratica artistica segue alcune costanti ispiratrici, architettura, archeologia, mitologia, psicologia, anatomia, antropologia, metafore e strumenti per indagare un mondo spazio-temporale fisicamente percepibile e i suoi rapporti con l’inconscio. Eterogeneo nel risultato formale, l’intero corpo di opere di Anne e Patrick Poirier comprende plastici, sculture e installazioni ambientali, fotografie, lavori su carta, dipinti e altri frammenti visivi che parlano della fragilità della vita.

Per la mostra Dystopia Anne e Patrick Poirier hanno lavorato alla produzione di opere inedite, in continuazione con la ricerca svolta negli ultimi anni sui siti dell’antica Mesopotamia (odierni Iraq e Siria) e come summa di una metodologia di lavoro condiviso e sempre in movimento. Il titolo della mostra fa esplicito riferimento al termine distopia, coniato a fine ‘800 come antitetico in negativo di utopia: una società fittizia nella quale alcune tendenze sociali, politiche e tecnologiche avvertite nel presente sono portate agli estremi mettendo in evidenza gli aspetti negativi e distorsivi. In maniera analoga, utilizzando il passato e il presente come materia per la costruzione di una rappresentazione estetica di suggestioni future, l’opera dei Poirier crea modelli inventati, incarnazioni di forme di civiltà immaginabili ma artificiali. Ogni forma, ogni frazione, ogni frammento architettonico o visivo, si lega a eventi storici e nozioni immaginarie, invitando l’osservatore a non percepire più la Storia come un’entità separata dall’esistenza ma a vivere e interiorizzare il presente in un ambiente storico più ampio.

In risposta a una società ossessionata dal presente e dalla sua ininterrotta partecipazione mediatica e virtuale, Anne e Patrick Poirier ci invitano in un ambiente sospeso, privo di riferimenti temporali e spaziali definiti. Ci fanno vacillare tra la memoria di antiche civiltà e l’invenzione di un mondo futuro, stimolando la nostra immaginazione e il progetto di una nuova utopia o distopia…

Anne e Patrick Poirier hanno studiato all’École des Arts Décoratifs di Parigi e partecipato alla residenza di Villa Medici a Roma dal 1969 al 1971. Numerose le mostre internazionali alle quali han preso parte: la Biennale di Venezia (1976, 1980 e 1984), documenta VI di Kassel (1977) e la Biennale di Lione (2000). Il loro lavoro è stato esposto in alcune delle più prestigiose istituzioni, come il Neuer Berliner Kunstverein a Berlino (1977), il Centre Georges Pompidou a Parigi (1978), il MoMA a New York (1979) e The Getty Research Institute di Los Angeles (2001). Più recentemente, il loro lavoro è stato esposto alla Couvent de la Tourette (2013), al Musée des Beaux-Arts de Nantes (2014), al Musée d’Art Moderne et contemporain de Saint-Etienne (2016) e al Skulpturenpark Waldfrieden (Fondazione Tony Cragg) (2016). Nel mese di settembre 2017, oltre alla mostra DYSTOPIA alla Galleria Fumagalli di Milano, inaugurano loro esposizioni personali alla Galerie Mitterand di Parigi (8 settembre – 31 ottobre, 2017) e alla Maison Européenne de la Photographie di Parigi (6 settembre – 29 ottobre, 2017).