L’Atelier IL Passaggio di Ferrara (I) possiede una collezione privata, unica e rarissima di 100 fotografie (Prima e unica copia da lastre originali) dell’archivio disperso dell’Atelier di K. Bullà e Figlio (attivo dal 1879 al 1934 a S. Pietroburgo). Attribuzione, restauro e stampa di questo fondo sono avvenuti a Mosca nel 1989-91 in collaborazione con il Photocenter dell’Unione giornalisti dell’ex URSS. Si tratta del patrimonio di un artista e del suo atelier cancellati dalla storia della fotografia dalla repressione staliniana sin dal 1934, oggi riabilitato e considerato in Russia uno dei massimi fotografi e cronisti della storia del Novecento e dei suoi protagonisti. Il figlio Viktor fu il fotografo ufficiale di Lenin e dei bolscevichi, sono sue le fotografie “vere e scomode” degli avvenimenti dell’anno 1917, l’anno delle due rivoluzioni.

In occasione dei 100 anni dalla Rivoluzione d’Ottobre ci fa piacere raccontare e dedicare il nostro piccolo lavoro agli intellettuali e gli artisti di tutti i tempi che con tanto entusiasmo si sono sacrificati per i grandi cambiamenti dell’umanità per poi trovare spesso i loro ideali e le loro opere calpestate dagli stessi destinatari della loro opera. Di seguito la cronaca dell’avventuroso ritrovamento delle prime opere e della riabilitazione di questa dinastia di grandi fotografi.

“L’avventura delle fotografie dell’atelier di Karl Bulla ha avuto inizio da un incontro, apparentemente fortuito, avvenuto nella libreria Spazio Libri di Ferrara con Angela Pulvirenti, manager commerciale a Mosca e Andrei Losjuk docente di letteratura russa all’Ateneo moscovita. In quella occasione cominciammo a scambiarci informazioni e opinioni sul bisogno di cambiamento e le potenzialità culturali di quella che, pochi mesi più tardi, non sarebbe più stata l’Unione Sovietica. La curiosità di andare oltre nella scoperta di un patrimonio intellettuale e artistico che si presentava ben più ricco di quello ufficiale e spesso stereotipato, ci convinse a costruire un piccolo 'osservatorio' moscovita e a iniziare la raccolta di materiali relativi ad avvenimenti e personaggi della letteratura, dell’arte, della musica, del teatro pressoché sconosciuti in Italia. Angela e Andrei sono divenuti, per così dire, il nostro 'occhio' su quella che era intanto tornata ad essere Russia: sì, perché, nel frattempo, le vicende politiche dell’Agosto 1991 avevano decisamente cambiato lo stato delle cose e reso ancora più forte l’esigenza di conoscere, spingendoci anche sull’impervio terreno della storia precedente la Rivoluzione d’Ottobre.

Il primo risultato della collaborazione tra l’Atelier Il Passaggio di Ferrara, in Italia, e il suo gemello di Mosca, nell’ex URSS, è stato l’incontro con Valerij Nikiforov, direttore dell’Union Photocenter Association di Mosca. Nikiforov e i suoi collaboratori avevano allestito presso il loro Centro una piccola mostra-omaggio a Karl Bulla. Si trattava di materiali riprodotti da lastre originali conservate in gran parte nell’archivio personale del pronipote di Karl Bulla. Ci sembrò un’occasione eccezionale e superiore alle nostre speranze: potevamo contribuire alla riscoperta di un patrimonio di valore documentario e artistico, dando risonanza a una iniziativa coraggiosa e, per certi versi, anticipatrice di una proficua collaborazione tra privati cittadini e istituzioni pubbliche. E c’era il fascino di accedere a un archivio “di famiglia”, con la possibilità di avere notizie dai diretti discendenti dei Bulla e, ancora, il desiderio di lanciare una campagna di sensibilizzazione per la salvaguardia della memoria storica degli artisti sconosciuti dell’ex URSS.

Contatti e collaborazioni non sono stati difficili e, come per una fatale catena di solidarietà e di impegno intellettuale, si sono aperte altre vie che hanno reso possibile il primo, concreto risultato che è appunto il ritrovamento delle fotografie sequestrate e la prima mostra internazionale di Verona. E non vogliamo sottovalutare il movimento di parole e iniziative che, in varia forma, si è costruito in questi mesi attorno alla 'nuova rivoluzione russa'. Se è vero che le immagini catturano e conservano qualcosa dello spirito di ciò che viene fotografato, crediamo che anche questo libro possa dare un piccolo contributo per far rivivere un passato che non abbiamo il diritto di dimenticare e ci auguriamo che questo sia solo l’inizio di un lungo viaggio di conoscenza”.

Testo di Massimo Stagni Roncarà

Premessa al libro-catalogo della mostra Karl Bulla cronache inedite della Russia di inizio secolo a cura di Giuliana Berengan, Spazio Libri Editore, Verona, 1992.