Nelle ricerche connesse al problema dei cambiamenti climatici c'è chi esamina eventi passati per capire le reazioni di vari organismi e chi invece studia i fenomeni in atto. Recenti ricerche riguardano il riscaldamento globale avvenuto circa 56 milioni di anni fa, gli spostamenti di varie specie di organismi ma anche come un gioco di ruolo possa aumentare le motivazioni a combattere i cambiamenti climatici.

Un articolo pubblicato sulla rivista Scientific Reports descrive un'analisi di sedimenti marini risalenti a un periodo chiamato Paleocene-Eocene Thermal Maximum (PETM), un breve periodo di rapido riscaldamento globale avvenuto circa 56 milioni di anni fa. Diverse ricerche sono state compiute su quel periodo perché alcuni fenomeni odierni sono simili a quelli che hanno lasciato tracce geologiche in quel periodo antico.

In questa ricerca specifica, ricercatori dell'Università svizzera di Ginevra (UNIGE) si sono concentrati sullo studio dei Pirenei e degli antichi fiumi dell'epoca cercando le tracce dei cambiamenti causati dall'evento PETM. Il risultato è che hanno scoperto le tracce di continui cambiamenti con fiumi che a volte si sono ingrossati notevolmente, passando nel caso più estremo da una larghezza di 15 a 160 metri.

Gli scienziati non sono stati in grado di ricostruire i cambiamenti nelle precipitazioni ma precedenti ricerche avevano già trovato tracce di alluvioni più intense e di estati più calde. In sostanza, le ricerche sugli eventi di 56 milioni di anni fa stanno mostrando similitudini con quelli degli ultimi anni, con eventi violenti ed estremi come conseguenza di un riscaldamento globale.

Un articolo pubblicato sulla rivista Biotropica descrive uno studio durato 10 anni su popolazioni di uccelli nel Parco Nazionale Cusuco, in Honduras. Gli uccelli si stanno ritirando verso altitudini sempre maggiori a causa di vari cambiamenti che includono la deforestazione. Le foreste nebulose dell'area, foreste umide tropicali sempre coperte da nuvole a bassa quota, sono fondamentali per quegli ecosistemi, sono sempre meno estese.

Un team di ricercatori guidati da Montague Neate-Clegg dell'Università dello Utah ha esaminato dati raccolti a partire dal 2006 da Operation Wallacea, un'operazione di conservazione degli organismi selvatici. I dati indicano un continuo spostamento degli uccelli verso altitudini maggiori di 7 metri ogni anno. Può sembrare poco ma ciò significa che nel giro di un decennio una notevole fetta di ecosistema si è impoverita.

Un fenomeno di questo tipo è anche l'oggetto di uno studio descritto in un articolo pubblicato sulla rivista Global Ecology and Biogeography. Un team di ricercatori coordinati dall'Università canadese della Columbia Britannica ha esaminato specie montane di piante e animali notando che tendono a ritirarsi verso altitudini sempre maggiori con l'aumento della temperatura.

Questa ricerca ha riguardato varie aree montuose del mondo. Nelle Ruby Mountains, in Nevada, negli USA, oltre il 70% dell'area che era abitata da 975 specie montane è stato abbandonato dopo che un aumento della temperatura media di 1,1° Celsius ha spinto quelle specie verso altitudini maggiori. È il caso più vasto indagato ma ci sono anche casi di farfalle dei Pirenei e fiori dell'Himalaya che negli ultimi decenni non vengono più avvistati ad altitudini in cui vivevano normalmente alcuni decenni fa.

Un articolo pubblicato sulla rivista PLOS ONE descrive i risultati del World Climate Simulation, un gioco di ruolo che simula le trattative a livello ONU riguardanti il clima. L'81% dei partecipanti ha mostrato un aumento delle motivazioni nel combattere i cambiamenti climatici a prescindere dalla loro affiliazione politica, anche tra i più convinti sostenitori del libero mercato, che negli USA costituiscono una frangia negazionista su questo problema.

Nel luglio 2018 oltre 43.000 persone da 78 nazioni nel mondo hanno partecipato a questo gioco di ruolo. Educatori e scienziati indipendenti l'hanno esaminato e in nazioni come Francia, Germania e Corea del Sud è stato dichiarato una risorsa ufficiale per le scuole. Un sondaggio su oltre 2000 partecipanti in otto nazioni diverse indicano che la loro partecipazione ha portato una maggior conoscenza di cause, dinamiche e impatto dei cambiamenti climatici, un coinvolgimento nella questione e un desiderio di saperne di più e fare di più.

Le ricerche sul problema dei cambiamenti climatici continuano a fornirci informazioni utili ma quella sul gioco di ruolo offre un approfondimento riguardante l'atteggiamento delle persone riguardo a quest'argomento. Se in particolare gli abitanti dei paesi che contribuiscono maggiormente alle emissioni di gas serra e alla distruzione degli ecosistemi sono apatiche o addirittura incredule sarà impossibile ottenere risultati su una scala abbastanza vasta da cambiare le cose.