Quando si parla di “sensazioni di pancia” ci si riferisce spesso all’istinto e alle emozioni legate all’ansia, ai sentimenti, alla tensione, allo stress, all’umore del momento. In realtà il legame che si crea tra un’emozione e una parte del nostro corpo come possono essere la sensazione di avere le farfalle nello stomaco e l'avere il coraggio, oppure il fegato per agire, ha una spiegazione scientifica che si basa su una stretta relazione tra intestino e cervello.

Ciò che collega questi due organi è come un vero e proprio “asse” la cui comprensione svela numerosi meccanismi fisiologici e come la salute intestinale influisca sulla psiche umana e viceversa. L'asse intestino-cervello si riferisce alla stretta relazione tra il “lavoro” del nostro apparato gastro-intestinale e quello del nostro cervello.

L'intestino è l'unico organo nel nostro corpo che ha anche il suo sistema nervoso locale e può svolgere funzioni anche senza istruzioni dal cervello, quindi è capace di elaborare autonomamente sensazioni ed emozioni.

Il ruolo dell’intestino è così importante da far sì che venga comunemente indicato come il nostro "secondo cervello". Aria Campbell-Danesh, dottoressa in psicologia clinica ed esperta dei cambiamenti comportamentali e della salute a lungo termine, in un articolo del Daily Mail spiega l'asse intestino-cervello come una comunicazione costante e regolare:

Il cervello e l'intestino sono collegati attraverso messaggeri chimici chiamati neurotrasmettitori, come dopamina e serotonina. Queste importanti sostanze chimiche cerebrali sono spesso descritte come ormoni della felicità o del benessere poiché influenzano il nostro umore e le nostre emozioni. Ma, cosa affascinante, i neurotrasmettitori sono anche prodotti dalle cellule intestinali e dai trilioni di microbi che vivono nel nostro intestino, noto come microbiota intestinale.

Si stima che oltre il 90% della serotonina nel nostro corpo sia prodotta proprio all'interno dell'intestino. Basti pensare che la vista e l'odore del cibo vengono elaborati dal cervello che invia un segnale che stimola il rilascio di succhi digestivi nell'intestino che si prepara così all'arrivo del cibo. I batteri intestinali, supponendo che beneficino di una dieta equilibrata e ricca di fibre, producono acidi grassi a catena corta e altri metaboliti che hanno dimostrato di influenzare l'asse intestino-cervello, come il triptofano, che viene inviato al cervello dove viene convertito in serotonina (l'ormone del benessere). Tutto ciò crea una sensazione piacevole ed è forse per questo che un ottimo pasto trasmette un forte senso di gratificazione.

Circa il 90% della serotonina proviene dunque dal nostro intestino e mentre la comunicazione tra il cervello e l’apparato gastro-intestinale è a doppio senso, il nostro stomaco sembra guidare la conversazione con circa l'80% dei messaggi, i neurotrasmettitori, che vanno dall'intestino al cervello piuttosto che il contrario.

Naturalmente si tratta di messaggi inconsapevoli, che vengono percepiti solo nel momento in cui si trasformano in segnali di allarme e provocano reazioni di malessere. La comunicazione tra la sede delle attività cerebrali e l’intestino potrebbe spiegare anche perché abbiamo le farfalle nello stomaco o quella sensazione di abbattimento quando ci sentiamo stressati o nervosi. È chiaro che un intestino “felice” e ben funzionante potrebbe non solo essere benefico per la nostra salute fisica, ma anche per il nostro benessere mentale.

Prendersi cura di se stessi e adottare un regime alimentare nutriente ricco di verdure, frutta, cereali e cibi integrali è sempre raccomandato, ma potrebbe avere l'ulteriore vantaggio di aiutare il microbiota a produrre una maggiore quantità di “ormoni della felicità” per giovare di sensazioni positive e di benessere psicofisico.