Dire visitare Napoli è facile, viverla è molto diverso. La città partenopea, forse, la più complicata, la più variopinta al mondo nasconde tanti tesori e contraddizioni. Per chi arriva da fuori, pochi giorni di permanenza possono bastare solo per un fugace assaggio dei suoi mille volti. “Non è sempre uguale”, cantava Pino Daniele in una delle sue famosissime canzoni, proprio a lei dedicata.

Viaggiare poi vuol dire, da sempre, immergersi nella folla, camminare fra i vicoli, respirare le atmosfere del luogo. Viaggiare è uno status mentale. Porto, Pendino, Vicaria, Mercato sono i nomi solo di alcuni quartieri bassi di Napoli.

Perché a Napoli come in tutto il mondo ci sono quartieri alti e quartieri bassi, quelli chic e quelli in, insomma la città di Pulcinella e del grande Totò non è altro che una rappresentazione del mondo nella sua complessità.

Conosciamoli meglio i quartieri di Napoli, e scopriremo che ognuno di essi ha un volto umano, una propria storia, una voglia di riscatto, un modo di essere.

Nel 1792 Napoli prendeva forma attraverso 1400 strade, ognuna delle quali ancora oggi conserva un’originalità unica. Fu Ferdinando IV che decise la suddivisione di Napoli in dodici quartieri, che oggi sono diventati trenta con un totale di dieci Municipalità. Il centro storico di Napoli è Patrimonio Unesco e comprende i quartieri di Avvocata, Montecalvario, San Giuseppe, Porto, Pendino, Mercato, Chiaia, San Ferdinando, Stella, San Carlo all’Arena, San Lorenzo e Vicarìa, e una parte collinare del Vomero e Posillipo.

Le strade più importanti si trovano fra il decumano superiore e quello inferiore, via dei Tribunali e Spaccanapoli, che divide la città in due come una mela e altre arterie minori; Napoli vanta ben ventisette secoli di storia, questo territorio è stato calpestato dagli antichi Greci e dai Romani, ma prima ancora da popolazioni preistoriche. Ne sono prova le numerose tracce ritrovate di popolazioni antichissime.

Una passeggiata chic

Chiaia, Vomero e Posillipo sono alcune dei quartieri più chic della città, dal lungomare il turista può ammirare il Golfo di Napoli dal quale s’intravedono le isole di Ischia, Capri e Procida, mentre il Castel dell’Ovo, il più antico di Napoli ci racconta la leggenda di Partenope, dalla quale deriva il primo nome della città. Qui si trovano i ristoranti, i bar e i locali più lussuosi di Napoli, le vie dello shopping di alta moda, banche, consolati, uffici prestigiosi e hotel stellati.

La zona più chic della città affaccia direttamente sul mare, e per questo offre al visitatore panorami meravigliosi, strade per gli acquisti, un lungomare, dove è possibile sedersi per mangiare o bere un caffè ammirando il golfo. Via Caracciolo e via Partenope, piazza Amedeo, via Chiaia, piazza Sannazzaro, piazza Plebiscito, dove c’è il più famoso caffè di Napoli, il Gambrinus, sono le strade principali di una delle zone residenziali che sono anche le più tranquille e sicure di Napoli. In via Toledo si trova la stazione della Metro, che ha vinto numerosi premi internazionali per la bellezza e l’innovazione, tanto che è diventata una tappa obbligata da visitare. I Quartieri Spagnoli poco distanti dalla Linea 1 hanno acquistato tanto valore anche grazie a questa sofisticata e singolare opera d’arte di architettura contemporanea.

Per entrare a contatto con i colori e la parte più folkloristica della città, bisogna addentrarsi proprio nei Quartieri Spagnoli, San Ferdinando, Montecalvario e Avvocata. Molti dei rioni di Napoli, ancora oggi sono ricordati con disprezzo, per vecchi episodi di violenza o per le condizioni di degrado, che da anni li caratterizzano, ma molti non conoscono la loro vera storia, e soprattutto, non conoscono il processo di evoluzione, che li ha portati a cambiare volto, e a diventare altro. Miracoli simili possono accadere solo a Napoli.

È molto facile restare legati al passato e alle leggende, o alle dicerie, ma “ogni giorno può cambiare” continuava a cantare Pino Daniele, riferendosi proprio alla sua città, ed è vero. Anche nei quartieri più difficili, gli abitanti si riprendono il territorio, s’ingegnano, nascono nuove attività commerciali, associazioni culturali, e così piccole viuzze strette e colorate, i mercatini, i pezzi di storia attirano turisti da ogni parte del mondo. Come avviene con la natura, che spesso si riprende gli spazi, che la violenza dell’uomo aveva deturpato, così accade anche in questa città, dove gli stessi abitanti, sono persone dalle mille risorse, che sanno arrangiarsi e risorgere dalle ceneri, come un’araba fenice e restituire a questa città la dignità che merita.

Non è possibile visitare in pochi giorni il Bosco di Capodimonte o il Rione Sanità, quartiere di Totò, le Catacombe di San Gennaro e i Musei, la villa Rosebery, una delle residenze ufficiali del Presidente della Repubblica a Posillipo. Non basta qualche ora per perdersi fra i raffinati negozi del Vomero, visitare le millenarie chiese, Castel Sant’Elmo, il Teatro San Carlo, fino ad arrivare ai quartieri più popolari e caratteristici come Scampia, Pianura, Soccavo, Mercato, San Lorenzo, Poggioreale, Vicaria, oppure Fuorigrotta e Bagnoli.

Ogni angolo mostra un panorama e uno scorcio diverso della città; dal Vesuvio a Castel dell’Ovo, da Napoli Sotterranea alla casa di San Gennaro fino a d arrivare ad altri luoghi, dove sembra di stare ovunque, tranne che in quella Napoli, che avevamo pensato. Infatti, qui, l’immaginazione ha poco spazio, se scompare davanti allo stile gotico e barocco dei palazzi, alle tracce dell’epoca fascista o preistorica. E dove non arriva più la conoscenza c’è un universo di leggende, che raccontano pezzi mancanti fra mito e realtà, fra sogno e fantasia, e sembrano gridare a gran voce:

Benvenuti a Napoli.