Era assai nota la fama di Oscar a cui piaceva stupire la gente con le sue stravaganze:

1- Una volta Louise Jopling (una famosa attrice del momento) lo incontrò con attorcigliato al collo un serpente;
2- Molte volte affermava convinto di esser stato in una villa meravigliosa, mentre era stato soltanto a teatro;
3- Parecchie volte cambiò il suo autografo e il nome con cui si presentava agli altri;
4- Spendeva senza ritegno il denaro al punto che le 50 sterline regalategli dalla zia per il suo matrimonio, le usò per acquistare due soli cucchiaini;
5- Amava acconciarsi i capelli nella stessa identica foggia in voga all’epoca dell’antica Grecia;
6- Aveva la strana abitudine di nascondere gli anni compiuti e, durante tutti i suoi compleanni, era solito affermare di sentirsi in lutto per il decesso d’uno dei suoi anni;
7- Odiava con risolutezza tutte le regole che facevano da pilastri alla proclamata società vittoriana (in cui viveva) dai severi costumi sessuali;
8- Anche se sposato, viveva tranquillamente la propria omosessualità con molti amanti diversi.

In altre parole Wilde era in continua lotta con tutto ciò che si discostava dal suo essere e dai propri canoni di bellezza: la sua epoca; i gusti dei suoi connazionali. Ora potrai chiedermi, tu: va bene - non c’è alcun dubbio - Wilde era un anticonformista, ma com’è successo che diventò tale? Quale ne fu la ragione? Perché si originò questo effetto che gli complicò molto la vita? Cosa lo aizzava a tanta ira repressa verso la società in cui viveva? Perché detestava la propria epoca tanto da rinnegarla con tanta tenacia? Beh, io penso che una risposta fondata sulla logica, possa essere trovata analizzando il periodo, che Oscar stesso ebbe modo a definire un fiore, rispetto al resto della sua vita. Di quale periodo parlo? Nel 1874, Oscar Wilde - che aveva venti anni - per il profitto conseguito nell’ambito scolastico ricevette una borsa di studio per il Magdalen College a Oxford. In quest’università, Oscar seguì molti corsi in materie classiche, dove ebbe modo di studiare con grande interesse l’arte e la società nell’antica Grecia. E sai qual era l’uso comune nell’antica Grecia, riguardo i costumi sessuali? L’inverso della sua:

  • Si accettavano le relazioni omosessuali tra maschi adulti senza alcun problema d’intolleranze omofobe.

Per me, perciò, Oscar Wilde diventa anticonformista nel momento in cui capisce di essere omosessuale. Il procedimento credo sia stato, pressappoco, questo:

1- Wilde capisce di essere omosessuale;
2- Wilde ama la sua omosessualità;
3- L’omosessualità di Wilde è disprezzata dalla società in cui vive;
4- Wilde - per principio - diventa anticonformista.

Quindi i suoi atteggiamenti stravaganti cercano soltanto giustizia alla sua ingiustizia e, allora, ci potremmo chiedere cose del tipo:

1- Perché Wilde sceglie l’omosessualità?
2- Perché non cede alla facile vita dell’eterosessualità?

Beh, le risposte possibili possono essere un mix delle seguenti ipotesi:

1- Inclinazioni genetiche;
2- Situazioni favorevoli o sfavorevoli;
3- Conflitto paterno (con relativa divergenza erotica);
4- Amicizie di simile origine nell’ambiente omosessuale...

E qui, all’ultimo punto, mi soffermerei nel particolare. Wilde nel 1877 conobbe nei banchi universitari di Oxford un professore, un certo Walter Pater. Erano già noti i comportamenti promiscui di Pater, che amava circondarsi di giovani ragazzi dall’aspetto femmineo. E, perciò, nei primi incontri avvenuti fra Wilde e Pater, nacque il sospetto di una possibile relazione amorosa. Di lui, Oscar penserà che avesse paura della cattiva fama derivante dalla sua inclinazione omosessuale, per la sua abitudine a parlare a voce talmente bassa, che invece di ''ascoltarlo'' era necessario ''origliarlo''. Oscar ad ogni modo gli mostrò sempre grande devozione. Fu lui a insegnargli le regole del vivere attraverso i principi estetici: nel 1885 - infatti - Walter Pater pubblicò il suo capolavoro. Un romanzo filosofico intitolato Mario l’Epicuro. In queste pagine mostrò con elaborata completezza, la propria teoria sull’effetto stimolante di vivere inseguendo l’ideale del culto della bellezza estetica.

Il ritratto di Dorian Gray

Dorian Gray nel pieno della sua giovinezza è ritratto dall’amico Basil Hallward. La figura ritratta sulla tela, però, diviene una sorta di ''patto col diavolo'' in una paradossale inversione di ruoli, fra:

  • L’anima e il corpo di Dorian Gray;

In parole concrete accade che:

  • Dorian Gray invecchia nel quadro, ma rimane giovane nell’aspetto.

Lo stesso giorno in cui viene ultimato il quadro, Dorian Gray conosce Lord Henry Wotton, che poco alla volta lo rende pressoché l’incarnazione del suo pensiero:

1- Notevolmente anti-vittoriano;
2- Decisamente anti-conformista;
3- Assai contrario al buon senso comune.

Perciò con il trascorrere degli anni, Dorian non invecchierà e non subirà nessun cedimento fisico, ma arriverà a fare della sua bellezza estetica un rito insano e assurdo... da cui l’inevitabile domanda:

  • E meglio invecchiare nel corpo o e meglio rimanere giovani nell’anima?

Dorian, infine, vedendo il suo ritratto invecchiare giorno per giorno sarà assillato da molti timori e molti rimorsi e infine, stanco del peso della sua vita malvagia si suiciderà lacerando il quadro con un coltello.

Riferimenti:
Dal Il ritratto di Dorian Gray, Oscar Classici - Serie Cult 2011, traduzione di Raffaele Calzini, postfazione di Marguerite Yourcenar.

Continua l’8 giugno...