Persino il timone implora una direzione.

(Kahlil Gibran)

Il punto nave (o posizione geografica) è indicato dall'intersezione del meridiano e del parallelo passanti per un certo punto e viene espresso mediante coordinate geografiche. Le coordinate di un punto nave sono composte dalla posizione lungo il parallelo terrestre (latitudine) e dalla posizione lungo il meridiano terrestre (longitudine). Il punto nave - ovvero il punto preciso dove si trova il navigante - si ottiene nell’intersezione di almeno due luoghi di posizione; i naviganti sanno che è bene avere tre punti così da effettuare un controllo reciproco delle misurazioni effettuate.

Oggi i GPS sono installati dappertutto, natanti, veicoli, gli stessi telefonini ti informano sempre esattamente su dove sei, con precisione millimetrica. Per mare e per terra. Nonostante tutti i GPS sparsi per il mondo, ho l’impressione che l’essere umano stia perdendo la direzione.

L’intero mondo sembra incapace di trovare una strada per andare verso la pace, fermando guerra e conflitti di ogni tipo. Le parole che cantava Franco Battiato nel 1981, oltre quarant’anni fa, sono di scottante attualità: “Cerco un centro di gravità permanente Che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose sulla gente”.

I tempi sono difficili ed è necessario attrezzarsi per evitare di smarrirsi in questo tsunami quotidiano di eventi e notizie preoccupanti, vere o false. La guerra sta mettendo davanti ai nostri occhi atrocità agghiaccianti alle quale ci stiamo (ahinoi) assuefacendo. Le restrizioni imposte dalla pandemia per tutelare la salute di tutti hanno aumentato il sentimento di frustrazione, la conflittualità e i problemi economici. Il mondo della politica, focalizzato sul mero tornaconto elettorale, appare incapace di interpretare e rispondere ai bisogni delle persone. I valori fondanti della società civile appaiono sbiaditi, se non dimenticati. Insomma: viviamo tempi caotici e difficili.

Sono convinta che non ci può essere benessere soggettivo se la società in cui vivi sta soffrendo; non esiste una soluzione a vantaggio della comunità se l’individuo ha smarrito la strada per perseguire la pace, la libertà e la felicità. Questa “felicità”, a mio avviso, non si può rinvenire negli oggetti acquistati, nel possedere sempre di più o nel vivere esperienze con il solo scopo di esibirle sui social network.

La società ci lusinga per convincerci a seguire le suggestioni imposte dalle mode, ad abbracciare teorie e opinioni fondate sul “sentito dire dagli amici” o perché “si è fatto sempre così” … soltanto andando alla ricerca di un vero sentire, di un pensiero approfondito, meditato e in linea con la voce del cuore, si può percorrere la strada verso il benessere che diventa fonte di gioia e soddisfazione quotidiana.

Si tratta di intraprendere un cammino di segno opposto all’apparente smarrimento generale, determinato dalla confusione intorno a noi e dagli eventi che stiamo vivendo.

Quanto impegno serve per fare oggi un “vero” punto nave, per sapere dove sei ora in senso più ampio? Per quello spaziale basta il telefonino: tuttavia come si fa a scoprire dove sei nella tua vita, a livello relazionale, psicologico, spirituale e non solo? Come individuare il centro e, partendo da lì, andare avanti nella tua vita?

Si tratta di un cammino fatto di piccoli passi, di cambiamento e di svolte, apparentemente insignificanti quanto essenziali.

Fai le tue scelte

Il primo passo è saper operare delle scelte, prendendo decisioni. Altrimenti rischi di rimanere impantanato nello stagno dell’indecisione e delle situazioni che non ti appartengono. Volere tutto contemporaneamente è la ricetta perfetta per non riuscire mai a trovare ciò che vuoi veramente. E finché non lo recuperi dentro di te, percependo ciò che desideri veramente, hai perso l’occasione per metterti sul sentiero giusto, per assaporare, anche soltanto qualche volta, quel senso di intima soddisfazione che è il primo passo per la gioia.

A ogni essere umano è stata donata una grande virtù: la capacità di scegliere. Chi non la utilizza, la trasforma in una maledizione – e altri sceglieranno per lui.

(Paulo Coelho)

Accetta anche gli errori

Imparare a scegliere è un percorso di vita e non un ‘evento’ sporadico. Accettare eventuali errori di valutazione è un elemento importante: sono proprio gli errori che ci insegnano le lezioni più importanti. Molte persone famose affermano che si impara più dalla sconfitta che dal successo. Sono convinta che se è vero che le persone fanno errori, “sono gli errori che ‘fanno’ le persone.”

Il selfie perfetto – oggi tanto cercato a testimoniare il successo - significa ben poco quando riconosci che la perfezione nella vita non esiste. L’imperfezione, l’errore, la fragilità, la vulnerabilità fanno parte di tutti noi. Sono convinta che la ricerca del benessere personale e interiore e l’accettazione delle imperfezioni di cui siamo tutti portatori, sia una meta ben più importante dell’apparente felicità sbandierata sui social.

Lascia andare ciò che è inutile

Nel mio cammino personale di vita, ho scoperto che eliminare il superfluo significa imparare a scegliere. Si comincia dal discernere fra le cose inutili e quelle importanti così da apprendere come stabilire le priorità a cui dedicare il tuo tempo e la tua energia. Potresti scoprire che una vita incentrata sul volere sempre di più, sul possedere sempre più cose, ti regala un’esistenza priva di significato.

In quale modo possiamo pervenire all’appagamento interno? Il metodo affidabile consiste “non tanto nell’ottenere ciò che vogliamo quanto nel volere e apprezzare ciò che abbiamo”. Di solito siamo abituati a concentrarci su quello che dobbiamo ancora ottenere piuttosto che concentrarci su quello che già abbiamo.

Quando impari la difficile arte del “lasciare andare con consapevolezza”, regalando, vendendo, riciclando quello è diventato inutile, elimini per sempre condizionamenti e zavorre. Fare spazio e ordine in casa e in ufficio, fatta con cognizione e attenzione, diventa un’esperienza di trasformazione interiore che ti aiuterà a trovare una direzione.

Se sei disposto a prendere un sentiero meno frequentato e dedicare un po’ di tempo alle tue cose, inizia a sistemare la tua casa. Non come una pesante incombenza o un compito sgradevole bensì come un primo fondamentale passo per scoprire la parte migliore di te stesso.

L’abitudine alla gratitudine

“Dire grazie per le benedizioni aumenta le benedizioni”, recita un vecchio detto di Rumi il poeta mistico persiano. Essere grati per ciò che si ha è un’abitudine che sta scomparendo, sottovalutata se non dimenticata.

Consideri “normale” star bene in salute, fino a quando non sei a letto malato. Se hai rischiato di perdere la vita, se hai vissuto il fatidico momento in cui potevi perderla, nella drammaticità del momento percepisci che la vita è un dono. E dopo aver corso questo grave rischio, tutta la vita cambia, non sarai mai più quello di prima, se permetterai a questa consapevolezza di riempire il tuo cuore.

Perché apprezzare le cose soltanto quando ti vengono a mancare? Perché è ‘così difficile apprezzare quello che hai ‘prima’ di rischiare di perderlo?

Fai il punto nave e ritrova la direzione

Fare il punto nave diventa così una bellissima metafora che indica che, ogni tanto, è bene fare il punto della propria vita, fermarsi a valutare dove sei arrivato, ringraziare per quello che hai e celebrare tutto quello che è avvenuto nella tua esistenza, le cose belle e anche quelle che sembrano meno positive.

Perché ogni esperienza è maestra quando decidi di fermarti un attimo. Per riposare, riflettere sulle cose e fare un immaginario punto nave relativo alla tua esistenza. Chissà forse potresti anche scoprire un tuo “centro di gravità permanente”. Del tutto personale e inaspettato.