La Chimera è l’ultimo film di Alice Rohrwacher in concorso a Cannes 76, tra realtà e aldilà in un'Italia anni ’80 che omaggia Fellini e Pasolini.

Ambientato tra Tarquinia, Blera e il sud della Toscana, vede protagonista Arthur (Josh O’Connor), un giovane archeologo inglese appena uscito dal carcere e intenzionato a tagliare i ponti con i suoi vecchi amici tombaroli, che operano nel mercato clandestino delle opere d’arte che trafugano dalle tombe etrusche. Tuttavia Arthur, è indispensabile per la banda dei tombaroli per il suo dono soprannaturale di percepire la presenza del vuoto nel sottosuolo, dove scovare reperti archeologici da rivendere al mercato nero. La sensazione del vuoto, simbolicamente è quello che ha lasciato in lui (Arthur) il suo amore perduto, la cara Beniamina. Ognuno di noi insegue la propria chimera, cerca di raggiungerla, senza mai riuscire ad afferrarla. Un sogno ambito sotto varie forme. Per alcuni (i tombaroli) c’è il tanto agognato miraggio del guadagno facile, il maledetto desiderio di ricchezza che affligge l’umanità, per altri (Arthur) c’è la ricerca dell’amore ideale, Beniamina (Yile Vianello).

Alice Rohrwacher, al quarto film a Cannes dopo Corpo celeste (2011) il buon Le meraviglie (2014) e il più discutibile Lazzaro felice (premio per la sceneggiatura a Cannes 2018), ancora una volta ci immerge nel suo cinema incantato e irreale, bucolico e Pasoniano, un trionfo conciliatorio tra sognante e visionario, a tratti irrisolto che lascia molti interrogativi e misteri, ricco di fascino e strabilianti scoperte, paradossalmente vibrante di vita e insieme romantico. Un viaggio visionario nella mitologia che rievoca il mito di Orfeo e Euridice, tema caro ad Alice Rohrwacher, anima sensibile e poetica, che trasmette anche attraverso i cantastorie, non solo quelli immaginari della tradizione letteraria e antica, ma quelli poetici come Valentino Santagati (voce e chitarra) e Piero Crucitti (triangolo e organetto).

Una storia mistica e umana, che unisce realtà e favola, che analizza il rapporto tra uomo e natura, un passato perduto e trascurabile, messo in luce da ricordi che si trasformano in illusioni per nuove avventure della vita, alla scoperta della verità sull'esistenza. Un film libero e fiabesco dai richiami felliniani, che indaga sui misteri trascorsi, in cui i ricordi rappresentano la salvezza per sopportare la vita di tutti i giorni, alla ricerca di un posto nel mondo, nella speranza di inseguire una “chimera” che tutti aspettiamo incessabilmente. I personaggi a volte poetici a volte ironici, principalmente femminili, sono figure ordinarie e comuni, animate da sofferenza, gioia e saggezza. I loro volti, dalla bellezza mai scontata o convenzionale, lasciano presagire a uno sguardo sognante e magico. Un cast internazionale in cui spiccano: Isabella Rossellini nei panni di Flora, un’anziana aristocratica decaduta, insegnante di canto, che non si arrende alla perdita della figlia Beniamina; Carol Duarte, l'attrice brasiliana già straordinaria ne La vita Invisibile di Euridice Gusmao, che interpreta Italia, la sua allieva “stonata”; Josh O’Connor (nei panni di Arthur), Alba Rohrwacher (nella veste di Spartaco) e Vincenzo Nemolato nel ruolo di Pirro, un tombarolo guascone.

Un’opera fortemente connessa con le radici della regista toscana, girata nella sua terra d’origine, che ci riporta indietro negli anni Ottanta, fra feste patronali e danzanti, attraverso le iconiche musiche di «Vado al massimo» di Vasco, passando per «il Tango delle capinere», per poi concludere con «Gli uccelli di Battiato».

Prodotto da Carlo Cresto-Dina per tempesta con Rai Cinema, in coproduzione con Amka Films Productions (Svizzera) Ad Vitam Production (Francia) in collaborazione con Arte France Cinema, La Chimera sarà nelle sale a dicembre 2023, distribuito in Italia da 01 Distribution.