«Non può comprendere la passione chi non l'ha provata». Lo scriveva il sommo poeta italiano, Dante Alighieri. Poche parole che centinaia di anni dopo la sua morte possono racchiudere alla perfezione le considerazioni sulla Festa dei Gigli di Nola. Ma perché un tale accostamento è così contestuale nonostante ci troviamo a parlare di una città di provincia a Napoli?

La Festa dei Gigli è una festa tradizionale e religiosa che si tiene a Nola, città della provincia di Napoli di circa 34mila abitanti, da centinaia di anni in onore di San Paolino, compatrono della città. La leggenda narra che la città di Nola fu invasa dai Barbari e San Paolino si offrì come ostaggio, al ritorno dalla prigionia fu accolto dalle corporazioni del tempo con dei ceri/gigli in omaggio (Ortolano, Salumiere, Bettoliere, Panettiere, Beccaio, Calzolaio, Fabbro, Sarto) che tutt'oggi hanno quei nomi. La storiografia inserisce questo racconto tra il IV e V secolo dopo Cristo.

Col tempo i famosi ceri portati in onore di San Paolino sono diventati enormi obelischi di legno. Se dapprima, secondo anche archeologi e studiosi importanti come Franco Manganelli e Mario Cesarano, era possibile inserire alcune tradizioni anche nel solco delle celebrazioni per il raccolto agricolo, è fuori ombra di dubbio che dalla seconda metà del millennio scorso i Gigli hanno cominciato a prendere sempre più le sembianze dei giganti di legno che vediamo ora.

Oggi, e ormai da decenni, vengono trasportati a spalla da un gruppo corposo di fedeli (chiamati “cullatori”) per tutto il centro storico per ore ed ore in quella che è definita Ballata dei Gigli. La data della Ballata oscilla ma ricade sempre nella prima domenica successiva al 22 giugno in cui si festeggia San Paolino. Centinaia di migliaia di visitatori arrivano nel giorno della Ballata da tutta la Campania e anche da altre regioni italiane.

I Gigli sono 8 e sono alti 25 metri, è stimato che ogni “cullatore” trasporti a spalla un peso di circa 50 kg. Oltre agli 8 obelischi ce n’è uno più piccolo che rappresenta la “Barca”, simbolo della Festa e della storia di San Paolino e del suo ritorno via mare. Sulla Barca di solito c'è un attore che impersona un turco che a sua volta rappresenta i Saraceni, ovvero l'incubo per gli abitanti dell'epoca di San Paolino.

Ma chi è la forza motrice di questa festa? Sicuramente la “paranza”, ovvero il gruppo di cullatori che trasporta il giglio. Al momento del trasporto dell’obelisco sono presenti 128 cullatori che fanno danzare il giglio attraverso dei sostegni di legno chiamati “varre” e “varrelli” in base alla loro grandezza. Ma la Festa ruota anche attorno a tantissime altre figure professionali e artistiche che portano a far sì che ci sia un indotto economico e un percorso amministrativo non di poco conto. La bottega d'arte costruisce il Giglio e il rivestimento di cartapesta, disegnato dal progettista; il Maestro di Festa (o gruppo di maestri) ottiene il diritto ogni anno di organizzare la Festa per un singolo Giglio; la Fondazione Festa dei Gigli assieme al Comune gestisce e regolamenta la Festa; la divisione musicale si occupa della musica; il paroliere scrive i testi delle canzoni; il tecnico gestisce l'impianto audio sulla struttura del Giglio e, infine, tutto intorno all’obelisco si schiera un gruppo di cittadini e sostenitori che incitano i cullatori durante la Ballata e che si lasciano andare a balletti e canti all’insegna del divertimento.

La Festa dei Gigli di Nola è dal 2013 Patrimonio Immateriale UNESCO e fa parte della Rete delle Grandi Macchine a Spalla, da quest'anno inoltre il marchio è stato registrato, un’azione resasi necessaria vista la proliferazione di altre celebrazioni simili che, tuttavia, hanno una origine diversa e vengono spesso organizzate per devozione ad altri santi.

La Festa dei Gigli di Nola dura un intero anno e vede vari eventi di avvicinamento, religiosi e non, come la “questua” o lo “scambio della bandiera” che avviene tra il maestro di festa precedente e quello successivo di ogni Giglio. Arrivato poi il momento di giugno, ci sono eventi quasi tutti i giorni ed è per questo che a Nola si parla di “Giugno Nolano”. Nell'ultima settimana di celebrazioni ogni Maestro di Festa allestisce un palco davanti al Giglio e ogni sera vengono organizzati eventi.

L'evento religioso più importante è la processione del busto di San Paolino che avviene nei giorni precedenti la ballata dei gigli. Il venerdì successivo invece si organizzano lunghe cene davanti ai Gigli dove si mangia e si beve, mentre il sabato c'è lo Spettacolo dei Comitati, ovvero cittadini, artisti e gruppi di spettacolo che per quella edizione seguono quel determinato giglio e si esibiscono nella piazza centrale nel giorno precedente la Ballata.

La Ballata dura ben oltre la mezzanotte di domenica e allo scoccare delle 24 in Comune vengono aperte le buste con all'interno i nomi dei cittadini che hanno ottenuto il diritto di essere maestri di festa per la successiva edizione, ecco perché si dice che la Festa dei Gigli di Nola “nasce nel momento in cui muore”.

La Festa dei Gigli per la città di Nola è più che una celebrazione, è un segno d’identità. È un evento che scandisce le vite di tutti, uno scorcio di vita che cristallizza tempo e spazio creando un mondo sospeso. Per raccontare cosa significa la Festa dei Gigli di Nola ci vorrebbero volumi interi e potrebbero non bastare le parole. Dopo centinaia di anni il racconto migliore resta quello dell’esperienza. A Nola il tempo è sospeso: passione, fede, divertimento. La rappresentazione della vita è tutta qui, in un grande palcoscenico colorato e illuminato, senza limiti. Vedere per credere.