Per decenni gli italiani si sono lamentati per la sempre crescente pressione fiscale, per l’aumento del debito pubblico e, in occasione dell’acquisto di buoni del Tesoro, per le non ben chiare finalità cui gli stessi erano rivolti. Oggi, però, la musica potrebbe cambiare, con l’emissione di buoni dedicati a specifici programmi e al soddisfacimento di bisogni relativi ad investimenti a livello locale, regionale e nazionale.

Un esempio recente, a livello nazionale, è il nuovo BTP a 5 anni, interamente destinato a finanziare i recenti provvedimenti del Governo per fronteggiare l’emergenza COVID-19 ed a sostenere la sanità, la tutela dell’occupazione e gli interventi delle imprese (MEF 2020). “Le novità introdotte in questa emissione, in particolare durata, raddoppio del premio fedeltà e rinuncia da parte del MEF all’opzione di chiusura anticipata durante il collocamento ai retail, sembrano avere come finalità quella di attirare la clientela dei piccoli risparmiatori” (Dilito 2020); ed infatti, la sottoscrizione dei buoni è stata effettuata dagli investitori individuali nel corso del primo giorno di offerta.

Le nostre comunità hanno bisogno di diversi tipi di infrastrutture, di migliori trasporti pubblici, di sistemi di gestione intelligenti, di stazioni di carica per le macchine elettriche, di siti e di reti energetiche per la produzione ed il consumo, di edifici a quasi zero emissioni per scuole ed uffici pubblici, di migliori sistemi idrici e di infrastrutture per il riciclo e gestione dei rifiuti. Tutti questi progetti possono essere trasformati in obbligazioni interamente dedicate alla realizzazione degli investimenti specifici di cui necessitano per la loro realizzazione. A livello locale, uno degli strumenti più importanti per la realizzazione degli investimenti sono i Buoni Ordinari Comunali; progetti più grandi sono realizzati attraverso Buoni Provinciali e Regionali, i quali hanno simili caratteristiche sotto il profilo legale ed economico.

In Italia, i depositi infruttiferi sono molto diffusi e di significativo importo, stimati al momento in 1,371 milioni di euro, in lenta crescita. Per introdursi in questo mercato, è imperativo rendere queste obbligazioni territoriali più appetibili e, al tempo stesso, più sicure. A tal fine, è utile ricercare spunti nella storia del più vecchio e grande mercato obbligazionario municipale del mondo: quello americano.

Nel 1812, la città di New York ha emesso delle obbligazioni generali per un canale fluviale. Qualche anno dopo, quarantadue emissioni separate di obbligazioni hanno aiutato a finanziare il felice progetto di Erie Canal. Tali obbligazioni sono diventate sempre più apprezzate, raggiungendo un totale di 25 milioni nel 1843, ed hanno continuato a crescere esponenzialmente per finanziare lo sviluppo urbano, l’istruzione pubblica gratuita e le ferrovie…

Nel 1913, il Congresso americano ha introdotto una tassa federale permanente sul reddito, escludendo specificamente i redditi dei Buoni Ordinari Comunali. Nel pieno della Grande Depressione, poi, è stato approvato il finanziamento di 35 milioni di dollari per la costruzione del Golden Gate Bridge di San Francisco… Con le risorse finanziarie destinate alle azioni militari della Seconda guerra mondiale, il debito municipale è sceso.

Nel 1945, il debito totale era meno di 20 miliardi, ma solo 25 anni dopo, il debito pubblico - la somma totale dovuta ai creditori - era più che triplicato, e si aggirava intorno ai 66 miliardi.

Nel 1971, è stata introdotta l’assicurazione sui BOC, e nel 1975, rafforzando ancor di più il mercato di tali buoni, viene istituito un comitato di garanzia, il Municipal Securities Rulemaking Board (MSRB), il quale ha iniziato a stabilire le normative per i rivenditori e i consulenti.

Nel 1981, il debito pubblico ha raggiunto i 361 miliardi…

Facendo del bene, sia alle persone che al pianeta, anche nel 2018 gli impieghi sostenibili a cui vengono dedicati i BOC sono cresciuti, con gli elettori californiani che hanno approvato 2 miliardi di finanziamenti per il supporto di abitazioni solidali, e con lo Stato e i governi locali che hanno emesso 4,9 miliardi in BOC verdi.

(Ross 2019)

Nel 2019, il mercato dei Buoni Ordinari Comunali (inclusi quelli Provinciali e Regionali) è arrivato ad avere:
- 3,9 trilioni USD di capitalizzazione;
- un milione di titoli in circolazione;
- 11,5 miliardi USD in par scambio al giorno;
- 35,000 scambi giornalieri.

Due terzi di tutte le infrastrutture sono finanziate dai BOC. È da notare che i BOC hanno un tasso di default dello 0,18 per cento, rispetto all’1,74 per cento delle obbligazioni societarie americane (MRSB, 2020). Le attività societarie sono certamente più rischiose; ma il tasso bassissimo di default dei BOC americani mette in evidenza l’efficacia del sistema che si è sviluppato negli ultimi 200 anni.

Quali sono, quindi, gli insegnamenti che l’Italia può imparare dal mercato dei Buoni Ordinari Comunali americani? Anzitutto, tali buoni includono spesso progetti che lo Stato italiano dovrebbe comunque finanziare; il ricorso ai buoni evita quindi l’aumento del debito pubblico perché non si usano fondi governativi.

Per incoraggiare l’uso di tali strumenti da parte delle famiglie e dei singoli individui, le obbligazioni territoriali italiane (municipali, provinciali e regionali) dovrebbero scontare meno della attuale aliquota fiscale del 12,5 per cento, così riconoscendosi i meriti di questo tipo di finanziamento pubblico, incoraggiandone la fruizione e la diffusione. È infatti necessario vi sia un forte stimolo per attrarre e spingere ad effettuare questa tipologia di investimenti i risparmiatori che hanno depositi infruttiferi. Ad esempio, l’aliquota d‘imposta sugli interessi scaturenti dai titoli obbligazionari in questione potrebbe essere ridotta della metà per stimolare la commerciabilità dei buoni e, allo stesso tempo, per assicurare comunque un’entrata per lo Stato.

Altri spunti per migliorare il mercato si possono trovare nella protezione degli obbligazionisti. Negli Stati Uniti, un’istituzione indipendente - la Municipal Securities Rulemaking Board (MSRB) - fu fondata esclusivamente per la gestione dei Buoni Ordinari Comunali e Regionali. Tale organo governa i broker, i rivenditori e le banche che scambiano e sottoscrivono i buoni. Un’istituzione indipendente facilita la trasparenza e monitora l’efficacia delle agenzie.

È inoltre sicuramente importante l’idea di un servizio di rating svolto da un ente indipendente rispetto all’emittente dei Buoni Ordinari. Negli Stati Uniti, tale servizio richiede una valutazione da parte di un organo indipendente che, fra l’altro, valuta la capacità dell’emittente di ripagare il debito (basata su quanto accaduto per i prestiti pregressi, sui rimborsi che l’emittente ha effettuato e su altri fattori). Anche se non è obbligatorio, avere un rating aumenta la commerciabilità dei buoni e permette di avere un minimo di diversificazione dei rischi e dei rendimenti.

Un’assicurazione sui Buoni Ordinari Comunali è stata introdotta negli Stati Uniti nel 1971. Mentre i default sono stati molto rari, in periodi di stress e di crisi economiche, ovviamente, i default tendono a verificarsi con maggiore frequenza. Un'assicurazione, quindi, garantisce che il titolare riceva gli interessi e il rimborso di quanto spettante all’investitore anche se l’emittente non dovesse essere in grado di ripagare il debito. Generalmente, non si deve acquisire separatamente un’assicurazione: i titoli obbligazionari già la incorporano.

In conclusione, migliorare il bassissimo rendimento dei nostri conti correnti è pertanto possibile e dipende dal Governo (attraverso l’adozione di misure, anche fiscali, che incoraggino la diffusione dei buoni), dai Comuni e da altre istituzioni pubbliche (attraverso l’identificazione e la pianificazione di progetti che possano essere finanziati dai Buoni Comunali, anche verdi) oltreché, naturalmente, dalle famiglie e da individui sensibili ad investimenti in un’Italia più vicina ai bisogni diffusi (possibilmente, “green oriented”) della collettività.

Bibliografia

Dilito R., “Btp Italia pro Covid-19, tutti i segreti dell'emissione,” Il Messaggero, 18 maggio, 2020.
MEF, “BTP Italia: la nuova emissione ideata per il finanziamento degli interventi relativi all’emergenza Covid al via da lunedì 18 maggio con tasso cedolare minimo garantito dell’1,40% e premio fedeltà raddoppiato,” Comunicato Stampa N° 103 del 15/05/2020.
MRSB (Municipal Securities Rulemaking Board), Muni Facts: Municipal Market by the Numbers, May 2020.
Ross, J., From Coast to Coast: How U.S. Muni Bonds Help Build the Nation, Visual Capitalist, November 4, 2019.