Sostenibilità. E’ questa la parola chiave della nuova competitività delle piccole imprese italiane. Un vero e proprio driver strategico. Negli ultimi due anni, 1 impresa su 4 (25,0%) ha deciso infatti di introdurre e utilizzare tecnologie e/o sistemi gestionali finalizzati alla riduzione dell'impatto ambientale. Il 28,6% intende farlo nei prossimi due anni. E' quanto emerge da un'indagine realizzata da Fondazione Impresa su un campione di 600 piccole imprese manifatturiere, con meno di 20 addetti. L’87,8% delle imprese hanno investito fino a 50.000 euro. La fascia più gettonata? Quella tra gli 11 e i 25.000 euro, che riguarda il 48,1% delle imprese intervistate.

Gli investimenti sono stati dedicati soprattutto a:
• acquisto di macchinari/attrezzature a basso consumo (28,3%)
• riduzione di imballaggi e uso di materiali riciclati (20,4%).

Ciò testimonia che le imprese sono tanto più interessate ai processi di riduzione dell'impatto ambientale quanto più questi permettono di ridurre direttamente i costi di gestione e di produzione.

Hanno riscosso un certo interesse anche i sistemi di gestione ambientale (17,8%), fino a poco tempo fa ritenuti troppo complessi per realtà produttive di piccole dimensioni.

Seguono:
• interventi di riqualificazione energetica degli edifici (16,4%)
• installazione di pannelli fotovoltaici (15,1%).

Per quanto riguarda le risorse economiche a cui le imprese sono ricorse, ecco la situazione:
• 41,7% hanno utilizzato risorse proprie
• 23,0% hanno richiesto forme di finanziamento
• 20,1% hanno sfruttato incentivi pubblici
Il 7,2% ha ricevuto suggerimenti e altre forme di assistenza non finanziaria dalle Associazioni di Categoria e solo il 2,2% dalla Pubblica Amministrazione.

Ma quali sono state le difficoltà dichiarate? Più di una impresa su due (51,0%) ha incontrato difficoltà legate soprattutto alla complessità della burocrazia (76,7%), poi in misura marginale alla presenza di costi molto elevati (13,7%), alla mancanza di informazioni sulle tecnologie e i sistemi più adatti all'azienda (5,5%) e alla presenza di una legislazione non adatta alla realtà aziendale (4,1%).

Nonostante le difficoltà, il 28,6% delle piccole imprese intervistate, nei prossimi due anni, dichiara comunque di volere introdurre processi di riduzione dell'impatto ambientale. In particolare attraverso:
• installazione di pannelli fotovoltaici (43,7%)
• acquisto di macchinari e attrezzature a basso consumo (17,7%)
• riqualificazione energetica degli edifici (15,8%)
• utilizzo di sistemi di gestione ambientale (13,9%)
• riduzione di imballaggi e uso di materiali riciclati (8,9%).

Inoltre l'87,4% delle piccole imprese auspica che il sistema-paese punti in modo crescente sulla green economy. Di queste il 59,2% spera che ciò venga fatto soprattutto per contribuire di più alla salvaguardia dell'ambiente, il 24,0% soprattutto per allinearsi agli altri paesi e il 16,8% soprattutto per aumentare il profitto delle aziende. Beh, pare proprio che le piccole imprese abbiano capito che eco-logico fa rima con eco-nomico! Ora tocca alle big companies …

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Testo di Davide Mercati