Un articolo pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences descrive una ricerca genomica sulla famiglia degli elefanti che include alcuni loro cugini estinti come l'elefante dalle zanne dritte (Palaeoloxodon antiquus) estendendola a mammut delle specie Mammuthus primigenius e Mammuthus columbi e a mastodonti della specie Mammut americanum per un totale di 14 genomi.

La paleogenetica è una disciplina che studia il DNA di specie estinte, spesso di ominidi. La paleogenomica applica le tecnologie moderne a specie estinte e ha già aiutato in passato a capire meglio la storia di vari gruppi di specie esistenti ed estinte, incluso quello degli ominidi e quindi degli esseri umani.

Questa non è la prima ricerca genomica riguardante gli elefanti ma è la più estesa e ha coinvolto ricercatori da McMaster University, Broad Institute of MIT and Harvard, Harvard Medical School, Uppsala University e University of Potsdam. Essi hanno analizzato campioni di DNA delle specie di elefanti esistenti oggi ma anche di genomi recuperati da ossa di altri proboscidati (ordine Proboscidea) per ricostruire meglio il loro albero genealogico.

Le specie di elefante attualmente esistenti sono l'elefante africano (Loxodonta africana) e l'elefante africano delle foreste (Loxodonta cyclotis) in Africa e l'elefante asiatico (Elephas maximus) in Asia. I ricercatori hanno sequenziato e analizzato il DNA di due esemplari per ognuna di queste specie.

L'elefante dalle zanne dritte è una specie di elefante che visse tra 780.000 e 50.000 anni fa circa in Europa e nel Medio Oriente. I ricercatori hanno analizzato il DNA di un esemplare risalente a circa 120.000 anni fa che è stato sequenziato grazie ai progressi delle tecniche genetiche. La possibilità di recuperare DNA di specie estinte a volte risalente anche ad alcune centinaia di migliaia di anni fa ha infatti permesso di estendere questo tipo di ricerche.

In questo caso, nella ricerca sono stati inclusi anche altri proboscidati oggi estinti. I mammut erano strettamente imparentati con gli elefanti e per questa ricerca sono stati analizzati i genomi di quattro mammut lanosi (Mammuthus primigenius), che vissero tra 200.000 e 5.000 anni fa, e il genoma di un mammut columbiano (Mammuthus columbi), una specie che visse tra 100.000 e 9.000 anni fa.

Infine, è stato analizzato il DNA di due mastodonti della specie Mammut americanum. Il genere dei mastodonti si chiama Mammut e ciò può causare confusione ma si tratta di animali ben diversi dai mammut. La divergenza tra gli antenati di mastodonti e il gruppo da cui derivarono mammut ed elefanti avvenne circa 27 milioni di anni fa.

In precedenti studi sugli elefanti erano già emersi incroci tra le varie specie e nei recenti studi paleogenetici sui mammut era emerso che anche tra questi proboscidati gli incroci tra specie erano comuni. Questa nuova ricerca mostra che l'elefante dalle zanne dritte era un ibrido tra elefanti africani e mammut. È uno dei casi in cui una specie emerge non da una diversificazione bensì da un'ibridazione tra specie simili.

In sostanza, la storia di elefanti e mammut è complessa e profondamente influenzata da incroci tra varie specie. L'eccezione è costituita da elefante africano ed elefante africano delle foreste: essi vivono in habitat vicini eppure le analisi genetiche indicano che le due specie sono rimaste isolate negli ultimi 500.000 anni.

La ricostruzione dei vari incroci aiutano a capire l'evoluzione di questi proboscidati e caso degli elefanti ciò potrebbe contribuire alla loro salvezza. Un problema comune negli sforzi di conservazione di specie in pericolo è dato dalla difficoltà di trovare i criteri giusti per favorire l'incrocio tra diverse popolazioni. Conoscere le differenze genetiche esistenti all'interno di quelle popolazioni può fare la differenza tra una nuova crescita e l'estinzione di una specie.