Vinales, Havana, Trinidad... nomi ben conosciuti dalla comunità dei viaggiatori, che li identificano con un paese ricco di fascino e dalle mille sfaccettature: Cuba.

A seguito delle aperture del presidente Obama sono state queste le mete più gettonate da parte di una pletora di turisti desiderosi di esplorare il paese prima che venga stritolato da un vortice consumistico, trasformandosi , come già capitato alle coste del Messico, in una propaggine della Florida. Distante meno di un'ora su strada carrabile dalla blasonata Santa Clara e graziato dalla sua estromissione dai circuiti del grande turismo di massa presente (e magari futuro), esiste un paese che vive ancora relegato in un passato ancora più remoto del resto della nazione: Remedios. In questa cittadina popolata da poco più di 46000 anime si concentrano testimonianze della Cuba che altrove ormai vive in bilico su un labile presente, regalando chicche non comuni anche per viaggiatori navigati o semplici turisti curiosi, che non vogliano accontentarsi di utilizzarla come economica base partenza per le vicine spiagge caraibiche di Cayo S. Maria.

La piazza Jose Martì, nonostante le sue generose dimensioni, sembra ritagliata a precise misura delle esigenze dei cittadini presentando solo un paio di locali commerciali, in stridente contrasto con la costellazione di ristoranti e negozi al servizio dei turisti che popolano Trinidad o Santa Clara, ma dotata in compenso, unica in tutta Cuba, di due chiese sullo stesso affaccio. Impossibile non rimanere stupiti dalla varietà artistica della cattedrale di San Giovanni Battista, con il suo soffitto in mogano, la ricca pala d'altare o la statua lignea della Vergine incinta, unica in tutta Cuba. Se nei giorni feriali le zone di giardino piantumato procurano un'ombra piacevole che invita a una siesta infinita, nei giorni festivi sulla piazza si affacciano centinaia di bancarelle, a formare un allegro mercato delle pulci che va a trovare il suo apice durante le settimana internazionale del libro, evento molto sentito in tutta la nazione.

Se la vita sulla piazza è interessante, ancora più intrigante è quanto si scopre sul retro della stessa, dietro alla quinta di edifici affascinanti nella loro decadenza. Tra le stradine strette si muovono i carretti lenti dei contadini, gruppi di studenti in divise integerrime, macchine tanto sgarrupate quanto lucide, laboratori di artigiani, magazzini di antiquari, depositi di tabacco dove basta lanciare uno sguardo fugace dalla finestra per venire poi rincorsi da operai pronti a rivendere i sigari sottobanco per pochi cuc. Il tutto incrociando gli sguardi dei locali, rispettosi della nostra curiosità senza mostrarsi assillanti, come in altre parti del paese, nella loro ricerca di contatto con il ricco turista per estorcergli un qualche regalo.

Ma scrutando ancora oltre, perdendosi nel dedalo di viuzze sempre più lontane dalla piazza principale, si riescono a scoprire realtà inaspettate come la presenza, individuabile solo da chi ne recepisce il simbolismo, di una delle 320 logge massoniche più antiche del paese. Su una popolazione cubana di 11 milioni gli iniziati alla massoneria risultano quasi 30.000: numeri che appaiono sproporzionati quando rapportati alla statistica italiana, con 22.000 iniziati su 60 milioni di abitanti. Cuba risulta l'unico paese comunista dove la massoneria è stata mal sopportata ma non repressa dal regime, perché supportata da numerosi padri costituenti dell'indipendenza della nazione, a partire da Narciso Lopez che ne ha disegnato la bandiera fino ad arrivare al letterato Jose Martì, martire indipendentista il cui busto troneggia in uno dei locali principali della Loggia di Remedios.

Questi ambienti sono ben lontani dall'austero sfarzo che ci potremmo attendere e si sposano bene con la sommessa cornice architettonica tipica del paese, facendo traspirare un'aria di forte tradizione. Tra bandiere e busti marmorei i vetusti armadi in legno custodiscono la storia dei massoni cubani, protagonisti della Guerra di liberazione contro la Spagna prima e contro il regime di Batista poi, cosa che ha aiutato a sdoganare la fama degli iniziati da qualsiasi accezione negativa presso la popolazione. In un paese dove qualsiasi abitante ha o ha avuto un parente iniziato, la Libera Muratoria rappresenta solo un ulteriore esempio di quanto variegata possa risultare la società cubana.