Non mi era mai capitato e non avrei mai pensato che esistesse una chiesa che ha al suo interno un vero e proprio mosaico di teschi. Invece esiste e si chiama San Bernardino alle Ossa ed è proprio nel cuore di Milano. Da molti anni vivo qui, mai avevo visto la chiesa e nessuno me ne aveva mai parlato. L’ho scoperta per puro caso e allora ho voluto visitarla. La chiesa di San Bernardino è dietro il Duomo di Milano, in piazza Santo Stefano, che è adiacente a Piazza Fontana.

Se ne parla poco di questa chiesa, forse la grandezza e la fama Duomo la oscura completamente. E infatti, arrivati sulla piazza, data un’occhiata alla più imponente e movimentata facciata dell’adiacente basilica di Santo Stefano Maggiore, mi dirigo verso il più squadrato edificio sulla sinistra, che ha l’aspetto di un edificio civile più che di uno religioso, per entrare, attraverso un portale rettangolare aperto nella metà inferiore, in San Bernardino alle Ossa.

La chiesa, a pianta ottagonale, merita uno sguardo attento alle sue geometrie e alle sue decorazioni. All’occasione ci si può anche raccogliere in preghiera. Ma non sembra essere la chiesa in sé il vero motivo di attrazione i visitatori, non pochi ma certo non paragonabili in numero a quelli che affollano il più celebre Duomo, bensì la cripta dei Disciplini.

Uno stretto corridoio subito alla destra dell’ingresso della chiesa permette di accedere alla cappella ossario. Si tratta di un piccolo ambiente a pianta quadrata, impreziosito da un altare e una nicchia con la statua della Madonna Addolorata inginocchiata presso Gesù morto.

Nel 1210, quando un cimitero adiacente esaurì lo spazio, fu costruita una stanza per contenere le ossa disposte a forma di crocifisso. Le pareti sono quasi interamente ricoperte di teschi e ossa, disposti nelle nicchie, su cornicioni, pilastri e porte. Le ossa costituiscono anche le decorazioni delle pareti. Una rete metallica posta davanti a questi particolarissimi mosaici impedisce che l’eventuale distacco di una di queste “tessere” possa arrecare danni al visitatore. I resti appartengono probabilmente ai morti dell’ospedale del Brolo dedicato alla cura dei lebbrosi, ormai distrutto, e alle salme traslate dai cimiteri seicenteschi soppressi. I teschi chiusi nelle cassette sopra la porta d’ingresso sono quelli dei condannati a morte. La volta è affrescata da Sebastiano Ricci, precursore del Tiepolo, che introduce la pittura veneta barocca a Milano. Trovo che sia una chiesa molto strana e mi sorprende la scelta di fare una simile decorazione.

Si presuppone che furono i Disciplini, così definiti poiché dediti alla pratica dell’autoflagellazione durante la preghiera, ad occuparsi della sistemazione dei resti umani. I teschi sono messi in ordine sulle quattro pareti dell’ambiente e sembrano anime che ti osservano.

Secondo una leggenda, il 2 novembre, giorno dei morti, una bambina, i cui resti si trovano presso l’altare dell’ossario, torna a vivere trascinando gli altri scheletri in una danza macabra. Chi sarà così coraggioso da visitare la chiesa proprio in quel giorno?

Curiosità

Nel 1728 il re del Portogallo Giovanni V, visitando la cappella, ne rimase così colpito che decise di farne erigere una identica a Evora, nei pressi di Lisbona, ricopiandola in ogni particolare e chiamandola: la Capela dos Ossos.

Nella chiesa principale, nella cappella a destra dell’unica navata, c’è la tomba di famiglia di alcuni discendenti di Cristoforo Colombo.

In Italia non è l’unica chiesa decorata con teschi. Se ne trovano addirittura due a Roma: la Cripta dei Frati Cappuccini e la chiesa di Santa Maria dell’Orazione e Morte. A Palermo, la morte la si può incontrare nelle catacombe dei Cappuccini. Invece nella Napoli sotterranea si trova il cimitero delle Fontanelle.

Questa tipologia di chiesa si trova pure in altri paesi cattolici sia in Europa che fuori. Esempi di questo genere sono l’Ossario di Sedlec in Repubblica Ceca, la Cappella del Teschio di Czermna in Polonia, la già menzionata Capela dos Ossos in Portogallo, il Monastero di San Francisco in Perù, l’Ossario medievale in Spagna, la Chiesa di St. Michan in Irlanda.