Poi c’è la signora Vane, la madre di Sibyl Vane: su di essa ho notato un fatto assai strano; una particolarità che la rende unica e diversa da tutti gli altri personaggi presenti nel romanzo. Al che tu mi chiederai:

Tu: Cioè?
Io: Ti rispondo con una domanda: come si chiamava la madre di Sibyl?
Tu: La signora Vane!
Io: Quello era il cognome!
Tu: Wilde non le dà nessun nome!
Io: E perché secondo te?
Tu: Si sarà dimenticato!
Io: Wilde?!
Tu: No, infatti, non si confà al perfezionismo di Wilde!
Io: E quindi, perché ha assegnato un nome e un cognome a tutti i personaggi e non alla madre dell’attrice?
Tu: Boh!

Secondo me alla base di tale scelta esiste un motivo preciso. Perciò ho fatto una cosa che adesso chiederò pure a te:

Tu: Che cosa?
Io: Prova a ripetere lentamente il cognome della signora Vane!
Tu: Vane... Vane... Vane...
Io: Adesso, invece, ripeti il nome della vera madre di Wilde: Jane!
Tu: Jane... Jane... Jane...
Io: Hai notato?
Tu: Si assomigliano molto: V(ane) e J(ane)!
Io: Da cui la domanda: l’accordo lessicale e solamente il campo da gioco della sciocca coincidenza?
Tu: Boh!

Se si accetta che Sybil Vane sia la voce di Wilde, non può essere che la madre di Sybil rappresenti la vera madre di Wilde?

Tu: Può essere, ma può anche non essere!
Io: La madre di Oscar era una poetessa e frequentava parecchi salotti letterari.
Tu: E con ciò?
Io: A pagina 82 si legge della signora Vane, mentre si rivolge alla figlia Sybil:

“Figlia mia, figlia mia” esclamò la signora Vane, e volse gli occhi al soffitto, in cerca di un immaginario loggione."

Io: In alcuni periodi della sua vita, Wilde cercò conforto finanziario presso la madre!
Tu: E lei che fece?
Io: Si rifiutò di aiutarlo dando la colpa alle sue maniere troppo dispendiose!
Tu: Ma è documentato?
Io : Certo che lo è!
Tu: Bizzarro!
Io: E infatti a pagina 78 si può leggere quello che Sybil pensa della madre:

"L’esperienza dalle labbra sottili le parlava dalla sedia consunta, le dava consigli di prudenza, tolti da quel libro di viltà il cui autore si veste del nome di buon senso. Lei non ascoltava. Era libera nella sua prigione di passione."

Nel 1881 Oscar accompagnò la madre a casa di alcuni amici, dove conobbe una ragazza capace di leggere “Dante” in italiano. La ragazza impressionò molto Oscar, tanto che appena uscì fuori di casa disse alla madre: sono sicuro, un giorno sposerò quella ragazza. Quella ragazza tre anni più tardi divenne sua moglie.

James Vane

Adesso osserviamo il personaggio di James Vane. Chi era costui? Quali erano i suoi legami? Qual era il suo ruolo all’interno del romanzo? Al che tu mi risponderai:

Tu: Lui era un avventuriero, il fratello di Sybil Vane, il figlio della signora Vane, l’uomo che cerca vendetta per la morte della sorella!
Io: Nella mia ipotesi interpretativa, era il vero fratello di Wilde!
Tu: E perché?
Io: Sybil Vane era la voce di Wilde, giusto?
Tu: Secondo la tua teoria, sì!
Io: E la signora Vane era la madre di Sybil, giusto?
Tu: E perciò?
Io: E perciò il fratello di Sybil non poteva che essere il vero fratello di Wilde!
Tu: Non so... suona strano!
Io: Ma Wilde era strano!
Tu: Su questo non ci sono dubbi!
Io: A pagina 79, puoi leggere:

"In quel momento si aprì la porta, ed entrò nella stanza un ragazzo dai capelli bruni e ruvidi. Aveva mani e piedi grandi, era tarchiato e un po’ goffo. Non mostrava la nobiltà di razza della sorella. Né si sarebbe potuto indovinare la stretta parentela che li univa."

Io: A pagina 83 Wilde paragona James e Sybil:

"I passanti guardavano meravigliati quel giovane tozzo e tetro, che, vestito d’abiti rozzi e goffi, si portava a passeggio una giovane così graziosa e fine. Pareva un giardiniere che camminasse portando una rosa."

Tu: Quindi?
Io: Sai che il fratello di Wilde non possedeva il suo stesso talento letterario?
Tu: Non è difficile crederlo!
Io: Il fratello provò in tutti i modi ad eguagliarlo, ma non ebbe nessuna fortuna!
Tu: Allora che fece!
Io: Alla fine decise di tentar fortuna seguendo altre strade!
Tu: Cioè?
Io: Emigrò in America!
Tu: Ma il fratello di Sybil emigrò in Australia!
Io: Già, e per lo stesso motivo del fratello di Wilde!
Tu: Bizzarro!
Io: A pagina 80, James dice a Sybil e alla signora Vane:

"James Vane guardò teneramente la sorella in viso. “Vieni a passeggio con me, Sybil. Non credo che rivedrò mai più questa orribile Londra. Né lo desidero.” “Figlio mio, non dire queste brutte cose” mormorò la signora Vane [...] “E perché no, mamma? Sono cose che io penso.” “Mi fai male, figlio mio. Credo che tornerai dall’Australia arricchito [...] E quando avrai fatto fortuna, tornerai a Londra, e ti affermerai.”

Io: Inoltre a pagina 84, James Vane fantastica sul suo futuro in Australia:

"Una sera, cavalcando verso casa, avrebbe visto un brigante su un cavallo nero che si portava via una bellissima ereditiera. Gli avrebbe dato la caccia, l’avrebbe liberata. Naturalmente lei si sarebbe innamorata di lui, e lui di lei, e si sarebbero sposati, e sarebbero rimpatriati, e sarebbero vissuti a Londra in un grande palazzo."

Io: Sai cosa cercò di fare il fratello di Oscar in America?
Tu: Sposare una ricca ereditiera!
Io: Indovinato... come hai fatto?

Continua l'8 ottobre...

Leggi anche la Prima parte, la Seconda parte, la Terza parte e la Quarta parte