O meraviglia! Quante creature divine io vedo qui! Che umanità splendida è questa! O nuovo mondo impavido (Brave New World), che ospiti uomini di tal genere.

(La Tempesta, William Shakespeare)

Nel lontano 1932 veniva pubblicata dallo scrittore inglese Aldous Huxley (1894-1963) l’opera Brave New World, ovvero Il mondo nuovo, un romanzo distopico appartenente al genere fantascienza in cui già il titolo - preso in prestito da Shakespeare - è velato di ironia e sarcasmo.

L’autore narra la storia di un mondo futuro in cui, attraverso le nuove tecnologie, è possibile il controllo delle nascite, il condizionamento delle menti, l’eliminazione delle emozioni attraverso una droga miracolosa detta “soma”, la selezione eugenetica della specie, il mantenimento della giovinezza fino ad un’età di circa sessant’anni, raggiunta la quale, l’individuo viene accompagnato alla morte con una sorta di eutanasia accettata da tutti, compresi i bambini che vengono condizionati alla morte dalla primissima infanzia.

Il romanzo è ambientato a Londra intorno all’anno 2540, ossia l’anno ‘Ford 632’: l’anno zero coincide col 1908 in cui nasce il primo modello della Ford T, ossia la prima macchina prodotta attraverso la catena di montaggio. Dio è morto, Marx pure e il nuovo Dio è rappresentato dal ‘fordismo’ (ricordiamo che Ford era anche ammiratore del nazismo di Hitler), ovvero la produzione in grande serie di beni standard, e dal ‘taylorismo’, ovvero la divisione del lavoro in mansioni semplici e ripetitive, tanto che il testo è pieno di locuzioni tipo “il Nostro Ford”, “Sua Forderia”, “Giorno di Ford”, “Ford!”, ecc.

Aldous Huxley, appartiene ad una nota famiglia delle élite, suo nonno Thomas era un famoso biologo sostenitore del darwinismo, mentre suo fratello Julian - che ne ha seguito le orme vincendo, tra le altre, la Medaglia Darwin (1956) - è stato segretario della Società Zoologica di Londra, primo Direttore dell'UNESCO, membro fondatore del WWF e inventore del termine ‘transumanesimo’.

In tale famiglia di intellettuali e scienziati (ricordiamo che l’altro fratello Andrew nel 1963 vinse il Premio Nobel in Fisiologia o Medicina e che anche genitori e altri parenti sono celebri) cresce il giovane Aldous, in un periodo storico dove la diffusione della produzione di massa, l’americanizzazione dei costumi, gli effetti della Prima guerra mondiale e della Rivoluzione russa, le tensioni generate dai totalitarismi nazi-fascisti e comunisti, fanno temere la perdita della libertà dell’individuo e dei Popoli.

Il libro è tutto pervaso, infatti, da una sottile ironia che mette in luce i pericoli che nascono dalla semplificazione e dalla iper-organizzazione.

La prima parte dell’opera presenta i due protagonisti principali, Lenina Crowne e Bernardo Marx, descrivendo quel “mondo nuovo” dove secondo Huxley si sarebbe indirizzata la società del futuro.

Il lettore viene accompagnato in un viaggio assurdo attraverso le dieci sezioni create dal governo di un “nuovo ordine mondiale” e governate ognuna da un Coordinatore. La prima di esse è il «Centro di incubazione e condizionamento»: i bambini non nascono da madri affettuose ma sono ottenuti da embrioni posti in gelide incubatrici, «Gelo rispondeva a gelo (…) La luce era gelida, morta, fantomatica (…) «è la Sala di fecondazione» (…)».

Per assicurare ordine e pace, Huxley ci mostra «in uno stemma il motto dello Stato mondiale “Comunità, Identità, Stabilità”», infatti come spiega ai lettori: «Non i filosofi, ma i taglialegna e i collezionisti di francobolli compongono l’ossatura della società».

Questo ‘nuovo ordine mondiale’ (strano che qualcuno ne parli ancora oggi) è fondato sui principi dell’eugenetica, pertanto si attua la manipolazione genetica degli embrioni e del loro sviluppo, in modo da porter suddividere la società in classi: individui ‘Alfa’, con un livello intellettivo che consente di governare i vari enti; un gradino sotto i ‘Beta’, capaci di sostenere responsabilità amministrative; poi ci sono gli schiavi della società, addetti ai lavori più umili, coloro che “non devono assolutamente pensare”. Ricordiamo infatti l’affermazione di Frederick Winslow Taylor "voi siete pagati per lavorare, non per pensare; c'è qualcuno che è pagato per questo".

Questo gruppo di individui è costituito dai ‘Gamma’, ‘Delta’ ed ‘Epsilon’, che rappresentano le caste inferiori, infatti «gli ovuli fecondati tornavano agli incubatori: dove gli Alfa e i Beta rimanevano fino al momento di essere messi definitivamente nei flaconi; mentre i Gamma, i Delta e gli Epsilon ne venivano tolti, solo dopo trentasei ore, per subire il processo Bokanosvsky (…) Far crescere novantasei esseri umani dove prima ne cresceva uno solo. Progresso (…) Il processo Bokanosvsky è uno dei maggiori strumenti della stabilità sociale (…) Uomini e donne tipificati; e infornate uniformi (…) Milioni di gemelli identici. Il principio della produzione di massa applicato finalmente alla biologia…».

Aldous, come spiegherà dettagliatamente 27 anni dopo, nel primo capitolo del suo saggio Ritorno al mondo nuovo, pubblicato nel 1958, aveva esplorato – forse anche in ragione della cerchia familiare elitaria a cui apparteneva – il tema della sovrappopolazione, del controllo delle morti e delle nascite. La preoccupazione imperante era costituita dalla penuria di risorse naturali: nella sua ‘favola’ (così lui stesso la chiama) afferma che «S’era calcolato il numero ideale per la popolazione del mondo (poco meno di due miliardi, se ben ricordo) e si provvedeva a contenerla entro quel limite, una generazione dopo l’altra».

Credo che qualcuno lo abbia davvero preso alla lettera al giorno d’oggi: soprattutto quando lui sosteneva «Il problema del rapporto fra rapido accrescimento della popolazione e risorse naturali, stabilità sociale e benessere dei singoli, è oggi il maggior problema per l’umanità». Temeva che questo conducesse a «formulazione di filosofie autoritarie, nascita di sistemi di governo totalitari». Io credo non si debba preoccupare troppo, siamo circa sette miliardi?

Magari ci penserà davvero “un nuovo ordine mondiale” a sfoltire un poco la popolazione! Eugenetica? Controllo delle risorse? Impoverimento delle fasce più deboli? Una guerra di qua, una guerra di là? Una bomba intelligente a destra, un’altra a sinistra? Un’epidemia? Il taglio al sistema sanitario? Aumenti sconsiderati dei prezzi dell’energia? Un rialzo dei mutui dopo un periodo felice che conduce al facile indebitamento? Uno stato continuo di emergenza e di ansia? Una classe politica facilmente controllabile? Qualche Dittatura alla ‘1984’ e qualche altra ‘invisibile’, entrambe create per il bene di tutti? Magari il controllo della stampa e una censura pervasiva? Solo ‘lontanissime’ ipotesi!

Nel “mondo nuovo” distopico – così come era anche nel “1984” orwelliano - la storia viene cancellata dai libri, dai giornali - oggi magari sarebbe cancellata anche dal web -, i libri più pericolosi vengono messi al bando, anzi distrutti, e tutti sanno che il mondo ha subito una lunga e devastante guerra, iniziata negli anni Quaranta del Novecento, la quale ha annientato qualsiasi tipo di organizzazione passata.

Per mantenere pace e serenità non basta quindi il controllo delle nascite, ma è stata creata anche una «Sala di predestinazione sociale», infatti per ogni casta si agisce in modo differente: «Più bassa è la casta e meno ossigeno si dà (…) Il primo organo a risentirne è il cervello. Poi lo scheletro». Bisogna poi iniziare subito dal «Reparto infantile. Sale di condizionamento neopavloviano».

Sembrano metodi pensati da una mente perversa, invece semplicemente sono studi e sperimentazioni fatti a fin di bene che possono essere distorti e applicati per il controllo delle masse. Oppure si applicano cure psicologiche al contrario, creando un trauma, una sorta di ‘trattamento Ludovico’, già nei bambini, che odieranno ciò che li ha spaventati: «I libri e il fracasso, i fiori e le scosse elettriche (…) duecento ripetizioni (…) Cresceranno con ciò che gli psicologi usavano chiamare un odio “istintivo” dei libri e dei fiori (…) Staranno lontani dai libri e dalla botanica per tutta la vita». Del resto: «detto del Nostro Ford: “La storia è tutta una sciocchezza”». E poi i controllori, nel corso della visita al reparto, spiegano che: «Sessantaduemilaquattrocento ripetizioni, fanno una verità. Idioti!».

E qui Aldous si spinge oltre il suo collega Orwell, i cui metodi rappresentano il passato, infatti: «i governatori capirono che la violenza non serviva a nulla. I metodi più lenti, ma di gran lunga più sicuri, dell’ectogenesi, del condizionamento neopavloviano, dell’ipnopedia…», risultano molto più efficaci.

Huxley è molto informato, conosce l'ectogenesi, la nascita attraverso un utero artificiale in grado di replicare e simulare l'utero naturale, le funzioni necessarie per lo sviluppo natale, dall'embrione, al feto, al nascituro; conosce l'ipnopedia, una tecnica che attraverso la ripetizione di suoni o semplici frasi durante il sonno ad un soggetto che dorme, consente di memorizzare inconsciamente quanto ha udito; il condizionamento pavloviano, come già citato.

Nel Ritorno al mondo nuovo ci spiega tutto: l’eugenetica; la superorganizzazione; la propaganda in una società democratica; la propaganda sotto la dittatura; l’arte di vendere; il lavaggio del cervello; la persuasione chimica; la persuasione subconscia; l’ipnopedia.

Suggerisco di leggere entrambe le opere per comprendere meglio come agisce il potere e come funziona il controllo sociale: chi lo conosce, può essere immune, o accorgersi quando viene condizionato, o magari essere capace di decondizionarsi. Non è facile, ci vuole umiltà e impegno.

Insomma la popolazione mondiale della favola huxleyana viene controllata attraverso il condizionamento mentale, mediante tutte queste tecniche: l’uomo deve sentirsi parte di un organismo sociale, smorzando ogni istinto egoistico, come l’amore, i legami familiari, il dubbio e la ricerca interiore. Si agisce con slogan del tipo “Ognuno appartiene a tutti”, i cittadini sono sottoposti a divertimenti di tipo consumistico di distrazione di massa, compresa la sessualità superficiale e poligamica, in modo da creare solo legami assolutamente instabili. «Ora abbiamo lo Stato Mondiale. E le celebrazioni del Giorno di Ford, e i Canti in comune, e gli Offici di solidarietà».

E se qualcuno diventa ansioso o triste? Nessun problema: ecco una droga, il ‘Soma’, che non fa troppo male e consente di trasferirsi per il tempo necessario in una dimensione di felicità: «pensa alle durate enormi, immense, che può dare fuori dal tempo. Ogni vacanza dei soma è un frammento di ciò che i nostri antichi usavano chiamare eternità».

Il ‘Soma’ serve anche ad accompagnare, con una dose massiccia, serenamente alla morte: Huxley stesso prima di trapassare a causa di un male incurabile si è fatto iniettare dalla moglie una dose di LSD. Non dimentichiamo che Aldous è anche autore del saggio The Doors of Perception, dove spiega l’uso e l’effetto di alcune droghe tra cui la “mescalina” che aveva sperimentato su se stesso e accenna a «la scoperta che l'adrenocromo, che è un prodotto della decomposizione dell'adrenalina, può produrre molti dei sintomi osservati nell'intossicazione da mescalina. Ma l'adrenocromo probabilmente si forma spontaneamente nel corpo umano». E anche nel saggio Ritorno al mondo nuovo dimostra di essere a conoscenza degli effetti delle più svariate droghe e dei farmaci ad uso psichiatrico.

La cosa interessante è che, mentre suo fratello Julian creava il termine “transumanesimo” e studiava la genetica e anche l’eugenetica con l’idea di migliorare l’essere umano, forse con un cento compiacimento, Aldous ne individuava i limiti e i pericoli.

Secondo Cynthia Fleury: «Questi due fratelli sono una coppia esplosiva. Uno penserà la versione totalmente razionale, biologizzante, “eugenizzante” e l’altro tenterà, attraverso l’assurdo, la fantasia utopica, che è quasi distopica, di contrastare quest’idea. Perciò, abbiamo due fratelli che, all’interno del loro nesso familiare, del loro nodo familiare, stanno organizzando la futura faida dell’umanità». Aldous ci ha lasciato, quindi, il suo lavoro che non è fatto solo di interessanti invenzioni o possibili proiezioni al futuro, ma ci offre molte informazioni utili a spiegare i meccanismi del controllo sulle masse e sui singoli individui.

Pensate che ci avvisa anche del rischio che la società transumana fatta di specie di automi ipercondizionati e superorganizzati, possa condurre all’esclusione di quella parte della ‘popolazione ancora umana’ che sarebbe portata a vivere come gli ‘Indiani d’America’ nelle Riserve, dove ancora si può vivere come prima della catastrofe bellica. Non manca dunque una ironica citazione dello sterminio di quei Popoli “Selvaggi” da parte degli "Yankee"…

Il Direttore del ‘Centro di incubazione e di condizionamento’, l’Alfa Thomas Tomakin, contrariamente alle leggi del mondo nuovo che lo vietano, ha vissuto in passato una storia d’amore con Linda, che si è smarrita durante un loro viaggio. La donna è finita, a sua insaputa, in una Riserva dove ha partorito un bambino, John, allevato come un Selvaggio.

La curiosità di Lenina Crowne, affascinante e spregiudicata, e del collega psicologo Bernardo Marx, un Alfa con tendenze individualistiche e solitarie, li conduce a visitare una Riserva nel New Mexico, come suggerisce a Bernardo il suo intelligentissimo amico Helmholtz Watson, un Alfa che lavora al ‘Collegio di Ingegneria Emotiva’ col compito di creare ‘messaggi di propaganda subconscia’ che il Governo diffonde durante il sonno.

E proprio nella Riserva, Bernardo scopre - grazie a Helmholtz - che il direttore Tomakin vuole esiliarlo in Islanda, dove sono confinati gli Alfa non allineati al Governo. Inoltre, si rende conto che gli indigeni vivono in antitesi col “mondo nuovo” e insieme a loro trova Linda, che ivi vive con suo figlio John. Il giovane ha letto un libro sul condizionamento chimico degli embrioni e una raccolta delle opere di Shakespeare, sopravvissuta alla distruzione operata dal Governo. Il ragazzo sarà il ‘Selvaggio’, antagonista della società transumana, che diventa un’attrazione massmediatica gonfiata dai sistemi di comunicazione e di intrattenimento.

John, infatti, per quanto attratto dal mondo civilizzato, non sopporta la superficialità affettiva e morale dell’uomo “nuovo”. Si innamora di Lenina, ma la vorrebbe seriamente come moglie, mentre lei è attratta da lui solo sessualmente, per cui la considera come una specie di “prostituta”, inoltre non tollera la sua dipendenza dal ‘Soma’ che la fa vivere in uno stato di semi-incoscienza. Il ‘Selvaggio’ rappresenta dunque l’alternativa al ‘nuovo uomo’ creato per essere schiavo: John, contrariamente a tutti quegli ‘uomini nuovi’ inconsapevoli e contenti della loro obbedienza, desidera vivere libero, lontano dai fattori condizionanti. L’ignoranza del gregge, però, lo coinvolge in una spirale che lo spinge al suicidio; come a significare che il ‘progetto transumano’ conduce alla morte di quella parte ‘unica e irripetibile’ di ogni essere umano, la sua natura selvaggia.

È interessante anche il lungo dialogo filosofico del controllore Mustapha Mond con John: per il primo si possono mantenere ordine e stabilità solo annullando la libera espressione della personalità individuale, la ricerca artistica, la morale e la religione e utilizzando il Soma come sostituito ideale delle consolazioni della fede, una sorta di “cristianesimo senza lacrime”. Per John, la felicità illusoria non ha senso, preferisce una vita più “umana” e i suoi valori.

È importante citare una frase che Aldous pronunciò nel 1961, in un discorso tenuto alla California Medical School di San Francisco «ci sarà in una delle prossime generazioni un metodo farmacologico per far amare alle persone la loro condizione di servi e quindi produrre dittature, come dire, senza lacrime; una sorta di campo di concentramento indolore per intere società in cui le persone saranno private di fatto delle loro libertà, ma ne saranno piuttosto felici». Che sia stato davvero profetico?

Negli USA già si possano ottenere bambini su misura, nel Fertility Institut di Los Angeles, dove il dottor Steinberg fabbrica individui “Alfa” su richiesta.

Su 7000 embrioni disponibili studia le caratteristiche genetiche intervenendo chirurgicamente, estraendo alcune cellule, individuando così alcuni caratteri ereditari dell’embrione: spesso i futuri genitori chiedono di scegliere il sesso, il colore degli occhi, l’altezza, magari fanno richieste folli come “un buon giocatore di football, un bravo cantante, un bravo atleta”, cose incredibili. Attualmente alcune cose non sono possibili, ma in futuro questo sarà il modo che avranno i ricchi di comprare figli con le caratteristiche migliori e perpetrare la divisione in caste della società.

Bisogna sapere poi che i due geni della fantascienza distopica, Huxley e Orwell, si sono conosciuti nel 1917, proprio all’“Eton College”, una scuola superiore privata situata a Eton, nel Berkshire, considerata la più famosa e prestigiosa scuola del Regno Unito. Un documentario diretto da Philippe Calderon e Caroline Benarrosh, girato in francese con sottotitoli in italiano (intitolato: '1984' di Orwell verso 'Un Mondo Nuovo' di Huxley - Distopie e deriva totalitaria della società), attraverso le testimonianze di Nicholas Murray (biografo di Aldous Huxley), dello scrittore americano di fantascienza David Brin, della traduttrice Josée Kamoun, della scrittrice Isabelle Jarry, di Richard Blair (il cognome originario di Orwell era infatti Blair), figlio adottivo di Orwell, dello scrittore algerino Boualem Sansal, della filosofa e psicanalista Cynthia Fleury, mette a confronto i due autori, con le loro differenti personalità:

«Da un lato Aldous Huxley, il privilegiato, l’intellettuale, il dandy. Dall’altro George Orwell, l’umanista, il combattente, il rivoluzionario amante della natura e solitario». Entrambi inglesi con due visioni differenti, Huxley, ribaltando tutti i valori del puritanesimo dell’epoca vittoriana, «descrive, in una Londra futurista, una civiltà dello svago, futile ed edonista governata dalle tecnoscienze. Dall’altra parte del Tamigi, George Orwell immagina in “1984” dei cittadini lavoratori sorvegliati dal Grande Fratello e privati da qualsiasi libertà».

Chi non ricorda le frasi manipolatorie del Grande Fratello orwelliano come «La guerra è pace», «La libertà è schiavitù», «L’ignoranza è forza», «L’amore è odio?» o il grigiore del ‘Ministero della verità’ - che ha il compito di troncare le informazioni, di svuotare il significato delle parole, di portarlo verso il suo opposto, di creare un vocabolario semplificato - dove il suo antieroe, Winston Smith, si occupa di riscrivere la storia affinché possa corrispondere alla linea mutevole del Partito?

Il primo strumento di controllo in una democrazia, infatti, non è la violenza, ma la parola. Orwell è un giornalista dei bassifondi, sempre al verde, esplora la condizione dei vagabondi, è anche autore dell’opera La Fattoria degli animali (1943), una satira nei confronti dello stalinismo e delle derive del bolscevismo, ma il suo obiettivo è quello di descrivere «La storia di un regime totalitario, spaventoso e distruttivo».

Londra nel 1946 è un campo di macerie perciò Orwell si rifugia in un cottage isolato sull’isola di Jura in Scozia, dove scrive tutto il giorno fumando come un turco, nonostante la tubercolosi che lo sta conducendo inesorabilmente alla morte. In quel luogo immerso nella natura e nella pace concepisce «un mondo diviso in tre blocchi costantemente in guerra»: Oceania, Eurasia, Estasia.

Il popolo è sottoposto al potere burocratico, repressivo e onnisciente del Grande Fratello in un universo di miseria e di case diroccate. L’unica speranza in un pianeta pervaso di paura e odio, è l’amore, una battaglia, un atto politico, un attacco al Partito, un atto rivoluzionario che lo conduce al dissenso.

Il libro, pubblicato nel 1949 diventa un capolavoro di successo, letto due volte anche da Winston Churchill. E quindi nei due libri «uno stato totalitario totalmente repressivo si oppone contro una società di controllo che fornisce piaceri superflui».

Eppure entrambi odiavano l’Eton College, entrambi lo lasciarono, entrambi divennero scrittori, ispirati proprio dal clima opprimente dell’Eton (anche nel “Mondo Nuovo” c’è la citazione della scuola di Eton), che fornisce ad ambedue l’idea di una società divisa in caste.

Tutti e due sono convinti che la manipolazione delle informazioni sia fondamentale per conservare il potere, attuando la tattica di confondere, dividere, ammansire le vittime, per far sì che rifiutino la verità di fronte ai loro occhi.

Orwell ha un grande successo, Huxley avrà minor fortuna, ognuno è convinto che la sua visione sia la migliore, si criticano vicendevolmente, ma quando esce “1984” Huxley scrive a Orwell:

«Entro la prossima generazione i leader mondiali scopriranno che il condizionamento infantile e l’ipnosi indotta dalle droghe sono strumenti più efficaci di armi e prigioni… E che la sete di potere può essere soddisfatta inducendo le persone ad amare il loro stato di schiavitù piuttosto che ridurle all’obbedienza a suon di frustate».

Secondo me sono due facce del controllo, ambedue vere, un mix di questi metodi si può vedere oggi nel ‘credito sociale cinese’. «Il grande fratello è obsoleto nella sua versione verticale (…) nella sua versione atomizzata, frammentaria, egualitaria, del “fratellino”, ovunque panottica (…) ovunque ci sono occhi e sensori (…) è un modo per naturalizzare la sorveglianza e renderla invisibile (…)». Mentre per Huxley siamo indotti a pensare di essere liberi quando non lo siamo.

Orwell muore subito dopo, nel 1950, Huxley ha tempo di spiegare meglio la sua Teoria in Ritorno al Mondo Nuovo, nel 1958.

Aldous muore il 22 novembre 1963, nella Contea di Los Angeles, California, Stati Uniti, curiosamente lo stesso giorno in cui John F. Kennedy viene assassinato a Dallas, in Texas, da un ex marine di simpatie marxiste, Lee Harvey Oswald, arrestato subito dopo la vicenda, ma a sua volta ucciso due giorni dopo da Jack Ruby, “proprio” prima di poter essere processato. Unico responsabile, ha agito da solo, nessuna cospirazione: “Il Ministero della verità” ha così decretato!