Il Professional Poker Player è una chimera?
Si e no. Esistono, ma pochi li hanno potuti osservare in carne ed ossa. Esistono, ma se qualcuno mi chiedesse come diventarlo oggi, gli risponderei di lasciar perdere, perché è un sentiero che conduce ad una valle di lacrime e dolore, benché in alcuni casi lastricata d’ oro. Rivolgendomi ad un pubblico di profani e dilettanti voglio specificare che i PPP veri non sono Dario Minieri e Luca Pagano, volti mediatici della più grande poker room italiana, o attraversando l’ oceano Durrrr o Phil Ivey.

Quelli che ho nominato sono giocatori eccellenti e milionari, che hanno deciso di sfruttare il loro talento e la loro fortuna per abbattere la varianza, garantendosi entrate da mille e una notte con gettoni di presenza televisiva e diritti d’ immagine. Sono astuti imprenditori di se stessi che fungono da specchi per le allodole per milioni di emuli in tutto il mondo, i quali sognano di vivere della propria furbizia, alle spalle degli sprovveduti. Ma punto 1… il poker non è un gioco di sola furbizia. Punto 2… i furbi nascono ogni giorno e solo i più furbi fra i furbi sanno di non essere Il Più Furbo.

La varianza sta al poker come i flussi di mercato alle imprese. E un giocatore di poker professionista non è dissimile da un imprenditore. Non è possibile calcolare il ricavato annuo. Si possono fare stime anche accurate con l’ aiuto dei principali software di supporto quali Holdem Manager e Poker Tracker, ma il risultato finale non sarà mai garantito. La varianza è dettata dalla “run”. La “run” dipende dalla sorte. La “run” è la qualità delle mani che vengono servite, può essere ottima o pessima. Il poker è ormai considerato universalmente uno skill game: un gioco di abilità. Ma quando si scontrano in un piatto due giocatori che ipotizziamo alla pari, nella maggior parte dei casi uno avrà la meglio. Nella maggior parte dei casi dipenderà dalla sorte.

I veri PPP stanno nell’ ombra, quando decidono di giocare dal vivo si fingono sprovveduti dilettanti che hanno ingenti entrate ad esempio dalla progettazione web. Sono affabili e non parlano mai di nozioni tecniche, di cui si fingono sprovvisti. Cercano di risultare gradevoli e simpatici a tutti quelli che prima o dopo gli daranno il pane. Non hanno bisogno di nutrire il proprio ego che rappresenta per essi solo una voce passiva da mettere a bilancio: essere riconosciuti quali professionisti del poker comporta la perdita immediata di ottimi clienti.

I veri PPP sono monaci zen del poker. Progettano la propria giornata in funzione dell’ attività che li sostenta. Seguono diete sane e praticano attività fisica perché vogliono un cervello in piena efficienza. Hanno un controllo ottimale dell’ emotività. Non prendono decisioni azzardate, ma seguono rigide regole matematiche. Un PPP sa che ogni singola decisione rende differente il suo tenore di vita. I PPP dividono la giornata fra le ore di sessione e quelle di studio della sessione e degli avversari, attraverso l’ utilizzo dei software già nominati, o attraverso il confronto con altri esperti, normalmente via Skype o su appositi forum. Il Dio del vero PPP è il Long Term, il lungo periodo, foriero di giustizia. Chi campa col poker gioca online per giocare molte più mani in meno tempo e dare la possibilità alla fortuna di pareggiare i conti.

I più ricchi fra i PPP italiani sono persone estremamente versatili ed intelligenti. Alcune laureate a pieni voti in materie quali economia o ingegneria. Hanno predisposizione per la matematica e sono estremamente pragmatiche. I migliori fra loro mantengono una famiglia nel lusso attraverso il gioco. Ma sono fuoriclasse. Sull’ icona delle loro vite dovrebbe capeggiare l’ avviso “DON’T TRY THIS AT HOME”. Sono equilibristi economici infallibili, conoscono l’ importanza del denaro e quando accendono il computer non lo fanno per giocare ma per lavorare.

I più ricchi fra i PPP hanno avuto la fortuna di trovarsi nel posto giusto al momento giusto. Hanno scoperto questo nuovo modo di lucrare sulle altrui debolezze prima degli altri. In italia il poker online ha vissuto un crescendo strepitoso negli ultimi dieci anni. Loro sono stati i primi. Quando il mare era ancora pieno di sprovveduti pesciolini già conoscevano a menadito la tecnica e le basi teoriche del gioco professionale. Poco prima che la crisi economica internazionale rendesse tutti un po’ meno esosi e un po’ più accorti.

Oggi i PPP milionari ci guardano dall’ alto del NL1000 o NL2000 (NL1000 = No Limit 1000, il tipo di gioco NL Texas Hold’em e i 100 big blinds a disposizione sul tavolo come tetto massimo; NL1000 = blinds 5 € - 10 €). Spostano decine di migliaia di euro al mese, approfittando del pesciolino gambler che fa il botto ai livelli inferiori e sale a tentare il colpaccio, ma immancabilmente consegna, se non oggi domani, il frutto della sua fortuna. Oppure dei ricchi dilettanti: calciatori, imprenditori, personaggi dello spettacolo. Appassionati al gioco che non amano gli ambienti pubblici o vivono distanti da casino o sale da gioco legali.

Adoro i PPP milionari, perché contribuiscono all’ ecosostenibilità. Infatti da anni filtrano i difetti, la ludopatia, le paure, le false speranze, le debolezze, la stupidità e l’ ignoranza, per riciclare il tutto in una vita ordinata, agiata, sicura e precisa: la sezione aurea in edizione economica. Come alchimisti trasformano il piombo in oro.

Cosa c’è sotto? Sotto ci sono migliaia di buoni soldati. I pedoni del poker che si accozzano e si scornano quotidianamente per un tozzo di pane. Una miriade di giocatori quasi tutti allo stesso livello. Fra NL10 e NL100 ci sono in direzione ascendente sempre più “regular” (giocatori assidui che seguono regole ben precise e traggono normalmente un qualche profitto anche grazie alle promozioni) e meno “fish” (giocatori dilettanti che amano il brivido della puntata e il miraggio dei soldi facili). Un “reg” riconosce un fish dal fatto che gioca un solo tavolo, non gioca “fullstack” (10 € se il massimo possibile al tavolo è 10 €) e spesso anche dal nickname, che potrebbe inneggiare ad una squadra di calcio, a un calciatore o simili, e gli da la caccia. Il reg esegue inoltre il lavoraccio di individuare i punti deboli dei “regtard” (regular deboli), attraverso l’ analisi delle loro statistiche di gioco in lunghe e noiose sessioni di studio, per poi sfruttarli a proprio vantaggio.

Al giorno d’ oggi il livello si è alzato parecchio. Lo dichiarano per primi gli specialisti dei forum. Pensare di diventare PPP è a mio avviso avventato. Pensare di arricchirsi col poker folle. Infatti per quanto ci impegneremo a “battere” il nostro livello attuale, per quanto ci riusciremo e saliremo al successivo, troveremo sempre un’ orda di esperti del livello ad aspettarci, pronta a sbranarci e a trarre profitto da quelle due ore di sonno perso la notte prima, da quel problema “IRL” (in real life) o più semplicemente dalla minore esperienza.

Esiste un altro motivo per cui probabilmente il gioco non vale la candela. Vivere ogni giorno a contatto con lo schermo del computer nella speranza che sia un giorno positivo, scontrarsi con la dura realtà di una run infernale, sbagliare e sentirsi stupidi, perdere soldi. Fa male. Incattivisce. Rende difficile gestire tutto il resto, ci trasforma in mostri irritabili e nervosi, costantemente frustrati e pronti alla rabbia. Su questo argomento si è espresso a lungo uno dei più forti giocatori italiani: Luciom.

Luciom è una leggenda nel sottobosco dei giocatori online italiani, cofondatore di uno dei più grandi forum nostrani: www.continuationbet.com

Da anni vive agiatamente col poker e contribuisce ad aiutare sul forum chi si affaccia al suo mondo con attitudine e serietà. Dal momento che viviamo in un frangente storico dove non sono certo le proibizioni a mancare ma semmai i sogni e le speranze, per concludere la panoramica offerta, non starò qui a moralizzare sconsigliando un tentativo o un approccio sano e ludico alla disciplina.

Ribadirò soltanto che per riuscire sono necessari una forza d’ animo fuori dal comune e un approccio mentale coerente e distaccato. Vi lascio col monito delle parole dello stesso Luciom, che dedica il suo thread proprio all’ argomento del dolore:

forum.continuationbet.com/f17/chi-soffre-per-il-poker-13585/